La vita sulla terra, tra le altre cose è stata favorita da un’energia invisibile, ma che influisce notevolmente sull’esistenza di tutte le specie viventi.

Questo è il campo magnetico terrestre. Tutti sappiamo che con una semplice bussola possiamo facilmente trovare il nord, ma quello indicato dalla bussola (nell’emisfero boreale), in verità è il polo sud magnetico, infatti si può notare nella figura a sinistra che il campo magnetico è uscente al polo sud e entrante al polo nord, quindi rispetto a quelli geografici, i poli magnetici sono invertiti e hanno una lieve inclinazione tra loro, che aumenta sempre più col passare del tempo.

Il campo geomagnetico oltre ad aiutare l’uomo e gli animali a orientarsi, influisce anche sull’umore e protegge la terra da una minaccia costante.

La nostra stella, il Sole, continuamente, durante il suo processo di fusione nucleare, emette delle radiazioni, chiamate venti solari, che potrebbero, nella loro attività massima anche spazzare via qualsiasi forma di vita.

Fortunatamente le particelle emesse dal sole sono deviate dal campo magnetico, preservando la terra da queste tempeste cosmiche.

I venti solari deviati, però influiscono anche loro sul campo magnetico, modificandone la forma.

Alcune particelle dei venti solari, però, riescono a raggiungere l’atmosfera terrestre,  però vengono “intrappolate” tra le fasce di Van Allen e deviate ai poli. Queste particelle rimangono nella ionosfera e danno luogo a uno dei fenomeni atmosferici più suggestivi al modo: le aurore boreali e aurore australi.

Queste si possono osservare solamente a latitudini elevate, in prossimità dei poli.

Il campo magnetico terrestre non è costante nel tempo né uniforme nello spazio. Le variazioni del campo possono essere misurate e presentate come valori medi giornalieri, mensili ed annuali.

Il campo magnetico terrestre è soggetto a continue variazioni direzionali e di intensità di origine interna o esterna. Le variazioni a lungo periodo (5-10 anni), dette “variazioni secolari”, sono dovute a cambiamenti nelle sorgenti profonde e sono riconosciute dai dati degli osservatori magnetici e dei record archeologici e geologici (paleomagnetismo).
Le variazioni a breve periodo (da pochi minuti fino a 5 anni) sono di origine esterna.
Una terza categoria è quella delle variazioni a periodo molto lungo, legate al ciclo solare di 11 anni.
Le “variazioni secolari” sono a loro volta divise in un contributo dovuto al campo dipolare ed uno al campo non dipolare (probabilmente correnti elettriche al passaggio nucleo-mantello come evidenziato dalle indagini di tomografia magnetica).

Ecco una Tabella Con tutte le variazioni di campo (tratta da Wikipedia)

VARIAZIONI TIPO PERIODO AMPIEZZA (nT) CAUSA
Regolari
diurna lunare 24 ore e 50 minuti tra 2 e 10 Correnti elettriche ionosferiche
diurna solare 24 ore tra 10 e 200 Correnti elettriche ionosferiche
solare ciclica ≈ 11 anni ≈ 10 Attività solare
Intermedie
pulsazioni Tra 1 secondo e 15 minuti tra 0.05 e 500 Interazione tra particelle e magnetosfera
Irregolari
baie aperiodiche tra 10 e 300 precipitazione di particelle solari
tempeste aperiodiche tra 50 e 500 correnti elettriche nella magnetosfera
inversioni aperiodiche (tra 6 e 12) * 104 instabilità elettrica nel nucleo esterno fluido della terra

Variazioni interne

VARIAZIONE CAMPO INTERESSATO EVIDENZE
Secolari
Dipolare
  • Diminuzione del momento magnetico dello 0,05% all’anno (5% al secolo), pari a ≈ 4 * 10^19 A m², con annullamento previsto verso l’anno 4000 e ripresa in direzione opposta.
  • Deriva occidentale (verso Ovest), con periodo tra 1200 e 1800 anni, di 0,05° all’anno (5° a secolo).
  • Trasferimento di energia dal campo dipolare a quello non dipolare dell’ordine di 0,06% all’anno (6% al secolo).
Non dipolare
  • Deriva occidentale (verso Ovest), con periodo di circa 2000 anni, di 0,2° – 0,3° (20° – 30° al secolo).
  • Deriva meridionale di intensità non precisata.
  • Variazioni di intensità di circa 10nT medi annui.

A causa dei fenomeni sopra elencati il campo magnetico terrestre è soggetto a variazioni temporali in direzione ed intensità. Lo studio della magnetizzazione delle rocce del passato geologico ha mostrato come il campo sia stato soggetto a inversioni di polarità magnetica, la cui ricorrenza sembra essere casuale, e che interessano simultaneamente tutte le regioni della Terra.

Anche se i cambiamenti nella direzione del campo geomagnetico sono meglio conosciuti per gli ultimi 5 milioni di anni, oggi disponiamo di informazioni, sia pur discontinue, sui cambiamenti di polarità degli ultimi 80 milioni di anni e che si estendono, sia pur con minore dettaglio, fino ad arrivare a 170 milioni di anni fa.

All’interno di ciascuna Epoca magnetica esistono poi degli “Eventi” geomagnetici riconosciuti a scala globale, e delle “Escursioni” più brevi, la cui durata è per definizione inferiore ai 30.000 anni.

L’Epoca in cui viviamo oggi è definita, per convenzione, a polarità normale, è chiamata Brunhes ed è cominciata circa 780.000 anni fa. Precedentemente vi è una epoca a polarità inversa detta di Matuyama, quindi ancora normale l’epoca di Gauss, poi inversa di Gilbert e così via di seguito.

La prossima inversione, per alcuni scienziati è stata prevista per quest’anno, ma data l’imprevedibilità del fenomeno non si può affermare con certezza l’anno preciso.

Di Stefano