Le condizioni meteorologiche variano ampiamente da luogo a luogo. Le condizioni locali sono determinate dalla circolazione generale dell’atmosfera, cioè da movimenti delle masse d’aria nella troposfera causati dalla presenza di grandi aree di bassa e di alta pressione.
Per misurare la pressione i meteorologi usano il bar e il suo sottomultiplo, il millibar (mbar). 1013 mbar equivalgono a 1 atmosfera. 1 hPascal equivale a 1 mbar.
Le zone della troposfera dove la pressione è bassa, con valori inferiori a 1013 mbar, sono caratterizzate dalla risalita di aria calda e umida che determina la formazione di ammassi nuvolosi. Queste aree, chiamate cicloni, sono zone di forte instabilità atmosferica e determinano condizioni di tempo variabile o di mal tempo al suolo.
Le zone della troposfera dove la pressione è alta, con valori superiori a 1013 mbar sono caratterizzate da una discesa al suolo di aria fredda e pesante che impedisce la formazione di corpi nuvolosi. Queste aree sono chiamate anticicloni, determinano condizioni di bel tempo stabile al suolo.
Sul nostro pianeta esistono zone di alta e di bassa pressione permanenti, prodotte dall’ineguale riscaldamento della superficie terrestre. I movimenti verticali e orizzontali che avvengono nella troposfera tendono a riequilibrare la distribuzione del calore sulla Terra.
Le correnti ascensionali calde, una volta raggiunte quote elevate, si raffreddano e si trasformano in correnti discendenti fredde. Ciò dà luogo alla formazione di celle convettive, specie di “bolle” di correnti che salgono e scendono. I movimenti delle celle convettive, la loro espansione o il loro arretramento, sono una diretta conseguenza delle variazioni delle temperature sul nostro pianeta, che possono anche subire l’influsso delle attività umane.
Una conseguenza degli spostamenti e delle continue trasformazioni delle celle convettive è sotto i nostri occhi. Nel Mediterraneo, il bel tempo estivo è determinato dall’arrivo di un grande anticiclone, l’anticiclone delle Azzorre che, stazionando sulle nostre regioni, “ferma” le perturbazioni provenienti dall’Oceano Atlantico. Il suo spostamento verso latitudini inferiori apre la strada alle perturbazioni che determinano le condizioni di maltempo tipiche dell’autunno e dell’inverno.
In questi ultimi anni, tuttavia, le condizioni di tempo estivo non sono determinate più solo dall’anticiclone delle Azzorre, ma anche dell’anticiclone sahariano, che ha esteso verso nord la propria influenza. La sua espansione sta “tropicalizzando” il clima del Mediterraneo, sta cioè determinando estati caldissime e prive di precipitazioni e autunni caratterizzati da precipitazioni violente e abbondanti. Questo è un segno significativo del cambiamento climatico in atto nel nostro pianeta.