L’Airone guardabuoi (Bubulcus ibis) è una specie cosmopolita di airone (famiglia Ardeidae) trovato nei tropici, nelle zone temperate, calde e subtropicali. È l’unico membro del genere monotipico Bubulcus, anche se alcune autorità considerano che esistano due sottospecie: l’airone guardabuoi occidentale e l’airone guardabuoi orientale. Nonostante le similitudini, nel piumaggio per gli aironi del genere Egretta, è più strettamente imparentato agli aironi dell’ Ardea.
Originario dell’Asia, Africa ed Europa, ha subito con successo una rapida espansione e colonizzazione in gran parte del resto del mondo.
L’airone guardabuoi si presenta con un piumaggio bianco con delle sfumature più scure nel periodo della riproduzione.
Solitamente questi tipi di aironi nidificano in colonie vicine a specchi d’acqua; Il nido è costituito da una piattaforma ramoscelli situati su alberi o arbusti, sfruttano habitat asciutti e aperti,a differenza di altre specie di airone. L’Airone guardabuoi adulto ha pochi predatori, ma certi uccelli o mammiferi li possono scacciare dai loro nidi lasciando i loro piccoli senza cibo ed esposti ad attacchi di predatori.+
L’Airone guardabuoi è stato descritto per la prima nel 1758 da Linneo nel Systema naturae come Ardea Ibis, ma è stato spostato al genere di Charles Lucien Bonaparte nel 1855. Il nome del genere Bubulcus viene dal latino e significa pastore; Ibis, invece, è una parola sia latina che greca, che originalmente si riferiva ad un uccello bianco: l’Ibis sacro.
Quest’uccello è un tipo di airone tarchiato, con un’apertura alare di 88–96 cm ed è lungo 46–56 cm e normalmente pesa tra i 270 512 g. Ha un collo spesso e corto, e ha una postura ricurva. Negli adulti c’è una leggera differenza tra i maschi e le femmine ad esempio i maschi sono un po’ più grandi e hanno dei pennacchi più lunghi rispetto la femmina; nei giovani invece il piumaggio è più colorato e il becco è nero.
L’Airone guardabuoi si nutre di una vasta gamma di prede, soprattutto di insetti, come: cavallette, grilli, mosche, falene, ragni, rane e lombrichi;in alcuni rari casi si è visto mangiare del foraggio.
Le cause della migrazione di questi uccelli sono principalmente tre: clima, dal luogo più fresco a quello più caldo, venti, soprattutto in India con l’arrivo dei monsoni, e precipitazioni, in Africa occidentale.
Gli uccelli più giovani sono noti per la loro resistenza in volo a percorrere lunghe distanze.
Si chiamano in questo modo perché essi accompagnano spesso bovini o altri grandi mammiferi per catturare e cibarsi di insetti, piccoli vertebrati e zecche che disturbano questi animali e oltretutto prevengono la diffusione di malattie che certi insetti possono portare. Questa specie mantiene un rapporto speciale con il bestiame, che si estende ad altri grandi mammiferi al pascolo. Alcune popolazioni dell’Airone guardabuoi sono migratorie e altri mostrano dispersione post-allevamento.
Fortunatamente questa specie non è in via di estinzione altrimenti avremmo una quantità minore di bovini.