L’apnea nel sonno è l’interruzione dell’attività respiratoria regolare di una persona quando dorme. Quando il fenomeno è frequente si sviluppa una sindrome detta SINDROME DELLE APNEE NEL SONNO che è una patologia caratterizzata da un insieme di sintomi e disturbi che sono provocati dalle ricorrenti interruzioni della respirazione durante il sonno.
I disturbi provocati dalle apnee possono verificarsi durante il sonno (il soggetto si sveglia o comunque dorme male), al risveglio o durante il giorno (cefalea, sensazione di non aver riposato bene, sonnolenza diurna involontaria), e a lungo termine (sviluppo di ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, insufficienza respiratoria, disturbi metabolici, aumentata frequenza incidenti sul lavoro o della strada).
L’apnea nel sonno è un disturbo più frequente di quanto si crede, interessando almeno il 2-4% della popolazione generale (più frequente negli uomini e in età media). Si calcola che il 20% della popolazione adulta superiore ai 45 anni nella maggior parte delle nazioni occidentali è affetto dal disturbo almeno in forma lieve. La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è il più frequente disturbo respiratorio nel sonno e si stima interessi circa un milione e seicentomila persone in Italia. L’incidenza del disturbo è segnalata in aumento in tutto il mondo.
Qual è la causa:
Durante il sonno profondo la muscolatura del corpo è particolarmente rilasciata, la lingua tende a cadere posteriormente. Nel primo tratto delle vie aeree, proprio posteriormente alla lingua, può succedere che lo spazio per il passaggio dell’aria diminuisca causando ostacolo al respiro che, se parziale, provoca ipopnea e, se totale, dà l’apnea. Questa riduzione dello spazio aereo che favorisce l’ostruzione durante il sonno è più frequente negli obesi con collo corto e grosso o in soggetti con dimensione ridotta arretrata della mandibola.
Esistono diverse forme di apnea:
L’apnea nel sonno ostruttiva (OSA) è la forma più comune di apnea nel sonno ed è causata dall’ostruzione della gola a livello dello spazio posteriore alla lingua (ipofaringe) che impedisce il passaggio del flusso d’aria sia durante inspirazione che espirazione durante il sonno.
L’apnea notturna centrale (CSA) dipende dal cervello che non segnala di effettuare la respirazione, in un certo senso “si dimentica” di respirare mentre si dorme. Altre volte le apnee centrali possono esser presenti in pazienti affetti da malattie neuromuscolari come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
L’apnea nel sonno mista è una combinazione tra le forme ostruttive e centrali.
L’APNEA NEL SONNO E IL RUSSARE SONO LA STESSA COSA?
No, anche se spesso chi è affetto da apnee nel sonno è anche un forte russatore. Il russamento è un respiro rumoroso dovuto alla turbolenza dell’aria che passa attraverso spazi ristretti. Questo può verificarsi sia in presenza che in assenza di apnee. L’apnea nel sonno è l’arresto del flusso di aria che provoca come conseguenza diretta un arresto della respirazione di almeno 10-12 secondi e riduzione dell’ossigenazione. A volte il russamento può esser dovuto a turbolenza del passaggio dell’aria nelle fosse nasali, altre volte si associa a quei fenomeni ostruttivi che sono alla base delle apnee nel sonno.
QUALI SONO I SINTOMI DELL’APNEA NEL SONNO?
Spesso chi soffre della sindrome delle apnee nel sonno è l’ultima persona a saperlo. La maggior parte delle persone che soffrono di questo disturbo non sa di averlo. Talvolta è il coniuge o un familiare che ne scopre i sintomi prima della persona interessata.
I sintomi principali della sindrome sono:
- sonno agitato;
- il russare frequente, spesso interrotto da pause di silenzio e da respiro affannoso;
- sonnolenza durante il giorno, al lavoro, guardando la TV, leggendo il giornale, ecc.;
- sonnolenza durante la guida;
- emicrania e secchezza della bocca al risveglio;
- mancanza di energia, stanchezza immotivata;
- difficoltà di concentrazione;
- irritabilità, scarsa pazienza;
- diminuzione di memoria;
- umore o comportamento variabili;
- ansietà o depressione;
- calo di interesse nei confronti del sesso.
Non tutti coloro che soffrono di apnea nel sonno accusano gli stessi sintomi. E non tutti coloro che presentano questi sintomi soffrono di apnea nel sonno. Data la pericolosità per la salute di questo disturbo, è bene consultare il medico o un Centro specialistico alla presenza di questi sintomi.
COME SI CURA L’APNEA NEL SONNO?
Occorre innanzitutto dire che l’apnea nel sonno è un disturbo curabile. In secondo luogo va anche detto che la cura della sindrome delle apnee nel sonno allunga la vita, migliora la qualità di vita, il controllo del diabete e dell’ipertensione, la capacità di concentrazione e la memoria, riduce drasticamente il rischio di incidenti stradali e sul lavoro per sonnolenza o distrazione. La cura più diffusa per il trattamento della apnea nel sonno è la CPAP.
In molti casi, quando è presente obesità, è indicata anche una riduzione del peso corporeo.
Altre volte per ridurre la eccessiva quantità di tessuto nel palato molle è opportuno un intervento chirurgico che oggi può esser effettuato con minimo fastidio non usando il bisturi, ma meno invasive radiofrequenze.
In ogni caso, chi soffre di apnee nel sonno deve evitare di bere alcool prima di andare a letto, evitare l’assunzione di farmaci tranquillanti e di farmaci per dormire perché rallentano la respirazione e peggiorano la forma di apnea nel sonno.
Se sottoposto alla terapia adatta, chi soffre di apnea nel sonno può condurre una vita normale. Chi riesce a respirare meglio quando dorme non si sveglia più di frequente e riposa a sufficienza. Inoltre, con la terapia, la sonnolenza durante il giorno diminuisce, i riflessi sono più pronti, la memoria migliora, l’umore diventa buono e si lavora più volentieri.
COS’È LA CPAP?
La CPAP è una terapia usata con successo in milioni di persone nel mondo. Di solito si utilizzano apparecchi CPAP che erogano silenziosamente una piccola quantità di aria, applicati mediante una maschera posta sul naso oppure su naso e bocca. La pressione impedisce la tendenza all’ostruzione della gola e facilita il passaggio di aria nei polmoni mentre si sta dormendo. Il medico può decidere di applicare una rampa di salita graduale della pressione in modo da rendere più semplice l’addormentamento. La maggior parte dei pazienti si abitua facilmente alla maschera e all’erogazione di pressione senza problemi. Usando la CPAP molti pazienti si accorgono subito di un miglioramento del loro disturbo.