L’esame delle urine è un test di laboratorio di notevole importanza; il campo di indagine che viene offerto da questa tipologia di esame è estremamente vasto; molte delle indagini che vengono effettuate sulle urine ci danno tutte le indicazioni utili non solo nella diagnosi di diversi disturbi renali, ma anche informazioni riguardanti le patologie.
Com’è noto, l’urina è un liquido prodotto dai reni, i quali hanno il compito di filtrare il sangue eliminando le sostanze di scarto. Tale liquido si accumula nella vescica e viene eliminato all’esterno attraverso l’uretra tramite la minzione. Generalmente, nell’arco delle ventiquattro ore, vengono eliminati circa 1,5 l di urine.
L’esame standard delle urine comprende un esame chimico-fisico e un esame microscopico.
ESAME FISICO:
L’esame fisico è la prima parte di una analisi delle urine ed è un osservazione visiva diretta di 5 parametri:
- aspetto (colore, torbidità, presenza di sedimento);
- densità (peso specifico);
- odore;
- osmolarità;
- volume urinario delle 24 ore (diuresi).
Normalmente le urine fresche sono limpide e presentano un colore che va dal giallo paglierino al giallo arancio. Le urine di colore rosso o rosso-marrone potrebbero essere causate da un colorante alimentare ingerendo bietole fresche, da un farmaco ( clorochina, ibuprofene, L-dopa ec…) o dalla presenza di emoglobina o mioglobina. Se il campione contiene molti globuli rossi, le urine sono torbide e rosse. Infatti la presenza eccessiva di materiale cellulare o proteine influenza la torbidità delle urine oltre che a comportare lo sviluppo di cristallizzazioni o sedimenti.
La densità (o peso specifico) delle urine è determinato dalla quantità di sostanze sciolte nelle urine. In condizioni fisiologiche normali va da 1007 a 1030 (quando è compreso tra questi valori si dice normostenuria). La densità diminuisce nei casi di insufficienza renale cronica, diabete insipido ecc. mentre può aumentare in caso di patologie come il diabete mellito scompensato, la glomerulonefrite ecc.
Per quanto riguarda la diuresi, generalmente il volume di urine delle 24 ore va dai 750 ai 2000 ml / 24 ore. Un valore di urina al disotto di questi valori è detta oliguria, mentre si parla di poliuria quando l’urina è eccessiva.
Il pH delle urine può risultare più alcalino (basico) in condizioni di digiuno e più acido dopo i pasti. Il range di normalità va da 4,6 a 7,8. Valori inferiori o superiori rispetto al range di normalità possono essere spia di alterazioni dell’equilibrio acido-base. L’acidità urinaria può essere dovuta a calcoli, dieta iperproteica, assunzione di farmaci a base di metionina o cloruro di ammonio ecc. Le urine possono risultare alcaline quando si segue una dieta eccessivamente ricca di agrumi, nel caso di alcalosi respiratoria, alcalosi metabolica ecc.
ESAME CHIMICO:
Attraverso l’esame chimico delle urine si ricerca la presenza di glucosio, proteine, chetoni, sangue urobilinogeno, bilirubina ecc. Esso viene effettuato per mezzo di una striscia multistick.
L’esame delle urine è un esame poco costoso, indolore e non invasivo (tranne che nei casi di ritenzione urinaria, dove si deve ricorrere all’introduzione di un catetere nell’uretra per poter prelevare il liquido urinario) che può portare al riconoscimento di varie patologie sia relative agli apparati renale e urinario sia ad altri organi o apparati.
Come detto, il campo di indagine delle urine è eccezionalmente vasto ed è praticamente impossibile in questa sede dettagliare accuratamente tutti i parametri e gli analiti che possono essere presi in considerazione durante l’esame delle urine. Di seguito illustreremo quindi i più comuni.
Bilirubina – Normalmente la bilirubina dovrebbe essere assente nelle urine (o, al limite, presente in quantità piccolissime). Cause della presenza di bilirubina nelle urine potrebbero essere patologie quali la cirrosi epatica, neoplasie del pancreas, anemia perniciosa, anemia emolitica, talassemia, sepsi ecc.
Chetoni – I corpi chetonici (acido acetico, acido β-idrossi-butirrico e acetone) sono prodotti intermedi del metabolismo lipidico. Di norma sono assenti nelle urine. La ricerca di corpi chetonici è una prova di laboratorio utile nella diagnosi del diabete mellito. Si possono avere falsi positivi dopo il test alla bromosulfonftaleina.
Emoglobina – L’emoglobina è di norma assente nelle urine. Cause della sua presenza possono essere l’infarto renale, farmaci, ustioni, setticemia ecc.
Glucosio – Il glucosio è un monosaccaride che, in condizioni fisiologiche normali, non dovrebbe essere presente nelle urine. Se vi è presenza di glucosio nelle urine e i valori della glicemia superano il range di normalità potremmo trovarci di fronte a patologie quali il diabete mellito, la sindrome di Cushing, tumore al pancreas, feocromocitoma, ipertiroidismo ecc.
Nitriti – La rilevazione di nitriti nelle urine è indice di infezioni a livello delle vie urinarie.
Proteine – Normalmente le proteine dovrebbero essere assenti nelle urine. Talvolta però se ne rileva una minima quantità per motivi non patologici (per esempio uno sforzo fisico non minimale). Una presenza di proteine superiore ai 150 mg/l potrebbe essere dovuta a glomerulonefrite, cistite, diabete mellito, gravidanza, ipertensione, mieloma ecc.
Pigmenti biliari (urobilina e urobilinogeno) – La presenza di pigmenti biliari nelle urine oltre i valori normali (0,5-2,5 mg nella raccolta di urine delle 24 ore) potrebbe indicare epatopatie di varia natura o un’ostruzione delle vie biliari.
ESAME MICROSCOPICO:
L’esame microscopico delle urine valuta le caratteristiche del sedimento urinario che si ottiene attraverso la centrifugazione di un campione di liquido. Tale esame permette la rilevazione dell’eventuale presenza di eritrociti, leucociti, microrganismi, cellule di sfaldamento ecc.
Un campione di urina ben miscelata (di solito 10-15 ml) viene immesso in una provetta a velocità relativamente bassa (circa 2-3.000 giri al minuto) per 5-10 minuti fino a che si forma un sedimento sul fondo della provetta. Il supernatante viene decantato e un volume di 0,2 a 0,5 ml viene lasciato all’interno del tubo. Il sedimento viene risospeso nel sovranatante restante muovendo il fondo della provetta. Una goccia di sedimento risospeso viene versata su un vetrino che viene coperto dal coprioggetto. In seguito si osserva con il microscopio ottico l’eventuale presenza di cellule o cristalli.