Nel corso della storia dell’uomo, il concetto di salute ha subito diversi cambiamenti. Nel mondo antico, infatti, esso era considerato un dono degli dei e di conseguenza la malattia era considerata come una punizione divina. Nell’antichità, però, la malattia poteva essere intesa anche come una maledizione dovuta a influssi negativi di divinità contrarie alla medicina razionale teorizzata da Ippocrate e basata sull’osservazione.
Tuttavia, la razionalità, non è riuscita a bloccare che il concetto di malattia non venisse collegato al peccato. Infatti, le malattie definite “infamanti” come la tubercolosi, la sifilide e la lebbra erano chiamate così perché andavano contro i costumi morali. Spesso i malati venivano emarginati e esclusi dalla società perché colpevolizzati e maledetti dalla giustizia divina.
La Medicina inizia ad evolversi solo verso l’inizio della Rivoluzione industriale, quando lo scopo era quello di trovare cure alle malattie e non quello di controllare la salute. I principali punti di riferimento erano i lavoratori con le loro precari condizioni lavorative.
A metà del diciannovesimo secolo, il concetto di salute era riferito all’assenza di malattia.
E’ proprio in questo periodo che si verifica un notevole progresso medico-scientifico. Vengono studiate le basi biologiche della medicina, il cui obiettivo maggiore è quello della prevenzione delle malattie, dell’invenzione di nuovi vaccini ed efficaci misure protettive, oltre che quello di dedicare attenzione ai problemi ambientali e socio-economici.
Tutti questi cambiamenti fecero sì che il concetto di salute passasse da “assenza di malattia” a “stato di benessere fisico”.
Successivamente la salute divenne come un completo stato di benessere fisico, psichico e sociale.
Questo “sentirsi bene” nel 1948 diventa un diritto di ogni singolo essere umano. Ciò è stabilito dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, firmata a Parigi, adottata e sottoscritta all’ONU e dalla maggior parte degli stati del mondo:
Per ogni essere umano, di qualunque razza, religione, ideologia, condizione economica e sociale, l’essere nel miglio stato di salute è uno dei diritti fondamentali.
Oltre che con la dichiarazione dichiarazione dei diritti dell’uomo, la salute è tutelata dalla nostra costituzione: l’articolo n. 32 dice che la Repubblica Italiana tutela la salute come uno dei diritti fondamentali dell’individuo e della collettività. Inoltre vi è la legge 833 del 1978 che istituisce il Sistema Sanitario Nazionale che è coordinato dal Ministero della Salute.
Raggiungere un completo stato di Salute è un obiettivo quasi impossibile perché ci sono diversi determinanti della salute da prendere in considerazione.
I determinanti della salute possono essere non modificabili come il genere, l’età e l’ereditarietà genetica; oppure modificabili come lo stile di vita, l’alimentazione, l’abitazione, l’accesso ai servizi pubblici, l’educazione, il reddito…