Secondo nuove ricerche su topi e scimmie, il vaccino contro il comune raffreddore potrebbe finalmente diventare realtà.
Nello studio, pubblicato il 22 Settembre sul giornale Nature Communications, i ricercatori hanno creato due versioni del vaccino rhinovirus, uno per le scimmie ed uno per i topi.
I ricercatori hanno scoperto che, dopo aver iniettato i vaccini sperimentali, i topi e le scimmie hanno sviluppato l’immunità nei confronti di diversi ceppi di Rhinovirus, il virus che causa il comune raffreddore.
Secondo lo studio, dopo che è stato iniettato il vaccino agli animali, loro hanno prodotto gli anticorpi specifici per tutti i ceppi di rhinovirus presenti nel vaccino. Ma cosa sono gli anticorpi?
Gli anticorpi sono proteine che il sistema immunitario usa per rispondere ai corpi estranei come i virus ed i batteri. Essi sono specifici per ogni agente estraneo ed il nostro corpo memorizza i loro antigeni per potersi ricordare di loro. In questo modo, se una persona è esposta al virus memorizzato dal sistema immunitario, essa può velocemente produrre gli anticorpi necessari per eliminare l’agente estraneo e prevenire la malattia.
Quindi il vaccino induce l’organismo a produrre certi tipi di anticorpi in modo tale che, se la persona entra in contatto con gli stessi specifici virus o batteri contro cui sono stati vaccinati, il sistema immunitario sia in grado di rispondere velocemente al corpo estraneo con gli stessi anticorpi prodotti in seguito alla vaccinazione.
I vaccini posso contenere sia batteri o virus attenuati che batteri o virus morti. Tuttavia, il comune raffreddore non è causato da un singolo virus, ma possono essere presenti diversi ceppi di virus che causano la malattia.
Per contrastare le diverse varietà di rhinovirus, i ricercatori anno aggiunto 25 ceppi del virus nel vaccino per il topo e 50 ceppi nel vaccino per la scimmia. Questi numeri sono alti se confrontati ai quattro ceppi presenti nel vaccino antinfluenzale di quest’anno.
I ricercatori hanno notato che i topi hanno prodotto 25 tipi di anticorpi, ciascuno diverso per ogni ceppo di virus presente nel vaccino. La stessa cosa è accaduta alle scimmie che hanno prodotto 50 tipi di anticorpi.
I ricercatori hanno in seguito isolato questi anticorpi dal sangue degli animali ed hanno verificato la loro efficacia effettuando dei test in laboratorio. In base ad i test, gli anticorpi sono stati in grado di impedire al virus di infettare le cellule umane su piastre petri. Tuttavia, i ricercatori non hanno provato ad infettare gli animali, per vedere l’efficacia degli anticorpi in un organismo complesso.
Quindi il nuovo studio serve solo a dimostrare quello che i ricercatori chiamano “proof of concept“, ovvero la prova del concetto, per dimostrare che qualcosa si può fare per prevenire il raffreddore, sono però necessarie ulteriori ricerche per sviluppare un vaccino che sia efficace contro i virus del raffreddore negli umani, così forse un giorno non avremo bisogno dei fazzolettini di carta per soffiarci il naso.
Fonte: LiveScience – SciencePhoto – CountryFUN