La displasia è un’alterazione troppo avanzata per essere considerata iperplasia, ma che ancora non può essere considerata neoplasia. Si ha a livello del comparto tissutale una profonda disorganizzazione.
Può interessare le cellule mesenchimali o epiteliali, sottoposte a stimoli proliferativi: le cellule mature vengono sostituite da altre immature (maligne) e ciò predispone al processo neoplastico.
Nel caso di displasia epiteliale la compagine strutturale è completamente modificata e vi è comparsa di cellule maligne che iniziano a invadere e destrutturare l’architettura armonica del tessuto stesso. Le cellule displasiche sono cellule “strane” con nuclei grandi rispetto al citoplasma (aumenta l’indice nucleo-citoplasmatico) e ipercromici.
Quando l’invasione di queste cellule maligne avviene a tutto spessore (ma sempre entro i confini dettati dalla membrana basale) si parla di carcinoma in situ (che va eliminato). Se viene sfondata la membrana basale invece si parla di carcinoma invasivo, e pertanto una neoplasia vera e propria.
Neoplasia intraepiteliale cervicale (CIN)
Un esempio di displasia epiteliale è la neoplasia intraepiteliale cervicale (CIN), displasia in tre fasi di avanzamento.
- Stadio 1: il terzo basale dell’epitelio è invaso da cellule trasformate, i restanti due terzi no.
- Stadio 2: le cellule trasformate occupano gran parte dell’epitelio.
- Stadio 3: carcinoma in situ, le cellule trasformate occupano tutto lo spessore dell’epitelio.
Se la membrana basale viene sfondata si avrà un carcinoma invasivo (non si parla più di displasia).