L’acalasia esofagea è un’alterazione motoria congenita o acquisita dell’esofago, caratterizzata da una incoordinazione motoria di natura funzionale del 3° distale dell’esofago fra peristalsi e apertura del cardias o giunzione esofago-gastrica.
Infatti, si ha una stenosi funzionale con chiusura del 3° distale dell’esofago e riapertura a scatto dello sfintere esofageo inferiore, a differenza della stenosi organica dove non si ha più la riapertura.
I SINTOMI della acalasia esofagea sono disfagia cioè difficoltà nel transito del bolo alimentare sia per i cibi liquidi che solidi e spesso si tratta di una disfagia paradossa cioè maggiore per i liquidi che per i cibi solidi: infatti, i cibi solidi per effetto della gravità possono favorire l’apertura a scatto dell’esofago e riescono a passare nello stomaco, rispetto ai liquidi. A causa della disfagia si ha inoltre calo ponderale.
La DIAGNOSI si basa su:
- Rx esofageo: evidenzia un notevole aumento del diametro esofageo, con parte terminale che assume un aspetto a “coda di topo” ridotto ad un filo. Nelle forme gravi l’esofago presenta delle dimensioni notevoli per cui si parla di “megaesofago cardiospastico” dovuta al restringimento a valle con difficoltà del passaggio del cibo nello stomaco, con ipertensione endoluminale, per cui l’esofago terminale assume un “aspetto a calzino” perché si ripiega su sé stesso e si appoggia sul diaframma.
In alcuni casi l’ipertensione endoluminale provoca la formazione del diverticolo epifrenico. - Endoscopia dopo aver lavato bene l’esofago svuotandolo dai residui di cibo, osservando la dilatazione del lume esofageo, l’entità dell’esofagite con eritema della mucosa, oppure ulcerazioni ed emorragia. Inoltre, si può osservare il restringimento del tratto inferiore dell’esofago.
- Manometria esofagea: per valutare le alterazioni dei movimenti dell’esofago acalasico e il notevole aumento della pressione endoluminale.
L’onda peristaltica primaria è assente mentre ci sono delle onde terziarie ripetitive insufficienti, lo sfintere esofageo inferiore non si rilascia e la pressione anziché scendere a zero, si riduce solo del 30%, impedendo il passaggio del cibo nello stomaco.
La TERAPIA è chirurgica con esofagocardiomiotomia extramucosa longitudinale secondo Heller per via toracica o laparotomica: si incide la tonaca muscolare del tratto inferiore dell’esofago per 4-5 cm e per 2-3 cm sulla parete gastrica. Bisogna stare attenti a non perforare la tonaca mucosa.
Si esegue una plastica antireflusso per evitare l’esofagite da reflusso e si controlla la situazione con una manometria esofagea intraoperatoria.
Fonte: Manuale dell’apparato digerente.