L’occhio è una struttura molto complessa che contiene più della metà dei recettori sensoriali del corpo umano, se ne contano circa 250 milioni. Il bulbo oculare ha un diametro medio di circa 2,5 cm ed è diviso in tre strati, dal più esterno al più interno: la sclerotica, l’uvea e la rètina.
La sclerotica, chiamata anche tonaca fibrosa, è formata a sua volta da due componenti:
- la cornea, un rivestimento trasparente che copre l’iride e protrude (sporge di fuori), contribuendo, di fatto, a mettere a fuoco i raggi luminosi sulla rètina;
- la sclera, un rivestimento di tessuto connettivo denso che contribuisce a dare forma e durezza al bulbo, oltre che proteggerlo nelle parti più interne. Questo rivestimento copre tutto il bulbo tranne la cornea.
L’uvea, chiamata anche tonaca vascolare, è composta da tre componenti:
- la coroide, una membrana ricca di vasi sanguigni che riveste la maggior parte della superficie interna della sclera e irrora la retina. La coroide contiene anche i melanociti che consentono una produzione di melanina che permette l’assorbimento dei raggi luminosi e impedisce la formazione di riflessi della luce all’interno del bulbo oculare;
- il corpo ciliare, una continua della coroide composto da processi ciliari che secernono l’umore acqueo e dal muscolo ciliare che cambia la forma del cristallino in modo da modificare la messa a fuoco (accomodazione). Il cristallino è una struttura trasparente, simile ad una lente, che ha il compito di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina.
Per poter osservare oggetti da vicino, la curvatura del cristallino deve diminuire e quindi al suo interno deve entrare aumentare la pressione dell’umore acqueo, se bisogna osservare oggetti lontani, la curvatura deve aumentare e quindi diminuisce la quantità di umore acqueo. I muscoli ciliari si connettono al cristallino tramite le fibre della zonula che mantengono il cristallino in posizione; - l’iride è una membrana muscolare di colore variabile situata davanti al cristallino. Ha la forma di un disco, al cui centro vi è un orifizio attraverso il quale la luce entra nel bulbo, la pupilla. L’iride è formata da due tipi di muscoli, radiali e circolari che consentono la regolazione della quantità di luce in entrata nel bulbo oculare. La contrazione dei muscoli circolari è controllata dal sistema parasimpatico tramite il rilascio di acetilcolina e provoca la costrizione pupillare (miosi) quando vi è una luce intensa; la contrazione dei muscoli radiali è azionata dal sistema simpatico e provoca la dilatazione della pupilla (midriasi), in genere quando la luce è debole. La pupilla può essere dilatata tramite l’utilizzo di atropina, un farmaco antagonista dell’acetilcolina che agisce nel parasimpatico.
La retina è il punto iniziale della via ottica ed è costituita da due strati:
- lo strato pigmentato, costituito da cellule epiteliali contenenti melanina che consente alla retina di assorbire maggiormente i raggi luminosi;
- lo strato nervoso, che è costituito a sua volta dallo strato dei fotocettori, strato sinaptico esterno, strato delle cellule bipolari, strato sinaptico interno e strato delle cellule gangliari.