Il vantablack è la sostanza artificiale più scura conosciuta al mondo, in grado di assorbire fino al 99,965% delle radiazioni. Il nome si concentra sul prefisso VANTA-, un acronimo inglese che sta per “Vertically Aligned NanoTube Arrays” e che in italiano significa “Schiere di Nanotubi allineati verticalmente”. Infatti il vantablack è una sostanza composta da nanotubi di carbonio.
La sostanza è stata sviluppata e brevettata dall’azienda britannica Surrey NanoSystem che ha eseguito una dimostrazione delle caratteristiche della sostanza rivestendo in parte un foglio di carta stagnola arricciato. Grazie ai suoi bassi livelli di riflettanza, il vantablack produce alcuni effetti ottici sorprendenti. Anche se la carta stagnola era arricciata, la presenza del vantablack rendeva estremamente difficile la rilevazione delle caratteristiche superficiali, perciò, oggetti tridimensionali, ricoperti da questa sostanza, sembrano diventare bidimensionali. Insomma è così nero da rendere impossibile per l’osservatore rendersi conto della differenza tra una superficie perfettamente liscia e una corrugata.
La sostanza ha diverse applicazioni potenziali, inclusa la prevenzione dell’effetto straylight (o “luce sporadica”, rumore strumentale che nei sistemi ottici è dovuto a luce non volute) nei telescopi e il miglioramento delle prestazioni delle termocamere ad infrarossi. Tuttavia, è stato originariamente sviluppato per scopi militari, per dipingere gli aerei e renderli “invisibili” o, meglio, poco percettibili ai radar. La sostanza è così nera che persino il laser svanisce quando ne tocca la superficie.
Nel febbraio del 2016 i diritti di produzione del vantablack sono stati acquistati da Anish Kapoor, un artista britannico che non ha ancora spiegato quali siano le sue intenzioni. Però, la decisione di vendere in esclusiva un colore a un artista è stata molto criticata perché nel mondo dell’arte nessuno dovrebbe avere il monopolio su qualcosa.