Il pancreas è una ghiandola a funzione endocrina ed esocrina che misura 17-20 cm in lunghezza, 4-5 cm in altezza e 2-3 cm in spessore, pesa circa 70-80 g con colore grigio o roseo.
Il pancreas si trova localizzato nello spazio retroperitoneale della cavità addominale, fortemente incurvato per i suoi rapporti con la colonna vertebrale e i grossi vasi. Il pancreas può essere diviso in tre regioni: testa, corpo e coda. Testa e corpo sono collegate dall’istmo che presenta un’incisura superiore dovuta alla presenza del bulbo duodenale e un’incisura inferiore dovuta al passaggio dell’arteria e della vena mesenterica superiore.
La testa del pancreas è accolta nella concavità del duodeno, presenta: una faccia anteriore rivestita dal peritoneo parietale posteriore ed è in rapporto con l’inserzione parietale del mesocolon trasverso che la divide in una porzione sovramesocolica che è incrociata dall’arteria gastroduodenale e una porzione sottomesocolica che entra in rapporto con le anse dell’intestino tenue e presenta il processo uncinato che entra in rapporto con l’arteria e la vena mesenterica superiore; una faccia posteriore che è in rapporto con il segmento infraduodenale del coledoco, le arterie e le vene retroduodenale e pancreaticoduodenale inferiore e la fascia di Treitz per mezzo della quale entra in contatto con la vena cava inferiore, il pilastro destro del diaframma, il peduncolo renale destro e le vertebre lombari.
Il corpo del pancreas è concavo posteriormente e presenta: una faccia anteriore rivestita da peritoneo parietale posteriore che delimita la retrocavità degli epiploon ed entra in rapporto con la faccia posteriore dello stomaco; una faccia posteriore che è in rapporto con l’aorta, l’arteria e la vena mesenterica superiore, il polo superiore del rene, il surrene e la vena renale di sinistra.
La coda del pancreas è rivestita dal peritoneo parietale posteriore che, a livello della retrocavità degli epiploon, dopo aver rivestito anteriormente la coda, continua rivestendo le formazioni del peduncolo splenico formando il legamento pancreaticolienale. La coda entra quindi in rapporto con l’ilo della milza, mentre posteriormente con il rene sinistro.
I condotti escretori di questa ghiandola sono rappresentati dal dotto principale di Wirsung e dal dotto accessorio di Santorini che riversano il succo pancreatico nel duodeno. Il dotto principale origina per confluenza successiva di numerosi dotti affluenti nel parenchima della coda e del corpo del pancreas e sbocca nella papilla maggiore del duodeno, mentre il dotto accessorio origina dal dotto principale all’altezza dell’istmo pancreatico e sbocca nella papilla minore del duodeno.
Le arterie che irrorano il pancreas provengono dall’arteria epatica, dalla lienale e dalla mesenterica superiore. In particolare la testa è irrorata da un’arcata anteriore ed una posteriore costituite da rami delle arterie pancreaticoduodenale superiore (dell’arteria gastroduodenale) e pancreaticoduodenale inferiore (dell’arteria mesenterica superiore). L’arteria mesenterica superiore, inoltre, fornisce l’arteria pancratica inferiore, invece superiormente vi è l’arteria splenica che fornisce rami che irrorano corpo e coda del pancreas.
Le vene sono costituite da arcate venose corrispondenti a quelle arteriose. Tutte le vene pancreatiche sono tributarie del sistema della vena porta tramite le mesenteriche, la vena lienale o rami diretti.
I nervi sono provenienti dal plesso celiaco e seguono le arterie proprie del pancreas con cui entrano nel parenchima.
Anatomia microscopica
Il pancreas è una ghiandola anficrina con una componente esocrina costituita da adenomeri o acini pancreatici e una componente endocrina costituita dalle isole pancreatiche di Langherans.
La componente esocrina è responsabile dell’elaborazione del succo pancreatico, riversato tramite il sistema dei dotti pancreatici nella seconda porzione del duodeno.
Il pancreas, come la maggior parte degli organi parenchimatosi, è rivestito da una capsula connettivale che si approfonda nel parenchima formando dei sepimenti che delimitano numerosi lobuli. All’interno dei lobuli è possibile osservare numerosi adenomeri di forma acinosa, gli acini pancreatici che costituiscono la ghiandola tubuloacinosa composta a secrezione sierosa formata da cellule acinose (cellule zimogeniche) che riversano il loro secreto enzimatico (oltre 20 enzimi digestivi) nel lume dell’acino. Il lume spesso è occupato da cellule definite centroacinose che costituiscono il tratto iniziale (intercalare) dei condotti escretori intralobulari. I dotti intralobulari confluiscono negli intertubulari che poi riversano il contenuto del dotto principale di Wirsung e nel dotto accessorio di Santorini per raggiungere il duodeno. Il succo pancreatico, a livello dell’intestino, tramite gli enzimi in esso presenti, interviene nella digestione delle proteine, dei glucidi, dei lipidi e degli acidi nucleici.
La componente endocrina del pancreas è costituita dagli isolotti pancreatici maggiormente addensati nel territorio della coda. Sono immersi nel parenchima esocrino da cui vengono separati per mezzo della capsula connettivale. È possibile individuare due tipi di isole in base alla loro locazione nel pancreas. Le isole classiche (del lobo splenico, e della parte superiore della testa e del corpo) sono costituite principalmente da tre tipi di cellule. Le cellule A o alfa rappresentano circa 15-20% della popolazione e producono il glucagone, un ormone ad azione iperglicemizzante in quanto apporta glucosio in circolo favorendo la scissione del glicogeno epatico. Le cellule B o beta rappresentano circa il 75%-80% della popolazione e tendono ad occupare la massa centrale dell’isola producendo l’insulina, un ormone ipoglicemizzante in quanto favorisce la penetrazione del glucosio all’interno delle cellule e a livello del fegato favorisce la formazione del glicogeno. Le cellule D o delta rappresentano il 5% della popolazione e producono somatostatina con azione paracrina di tipo inibitorio modulando l’immissione in circolo di insulina e glucagone. Le cellule F sono presenti nelle isole duodenali e producono il polipeptide pancreatico su stimolo dovuto ad un’alimentazione iperproteica.