I mitocondri sono le strutture deputate a rifornire la cellula dell’energia necessaria per sopravvivere sotto forma di ATP, ma hanno anche un ruolo cruciale nel danno e nella morte cellulare.
Il danno mitocondriale è un danno dovuto a tossine ed ipossia, che portano a deficit di ATP, che poi si traduce in un danneggiamento diretto della membrana mitocondriale, oppure indirettamente può essere dovuto ad aumento di calcio citosolico che attiva enzimi in grado di distruggere il mitocondrio, stress ossidativo, degenerazione di fosfolipidi o prodotti derivati dalla degradazione di lipidi. In questo caso si può avere formazione di ceramidi in grado di danneggiare membrane mitocondriali.
Un danno mitocondriale genera a livello del mitocondrio i complessi del poro di transizione della permeabilità mitocondriale (MPT) o pori di transizione, ovvero dei fori formati da proteine che dissipano in gradiente di concentrazione protonico responsabile della formazione di ATP e quindi si ha deplezione di ATP. Inoltre da questi pori fuoriesce citocromo c (che induce l’apoptosi). Alla formazione di MPT concorre la ciclofilina in particolare la D. Farmaci come ciclosporina, sono in grado di impedire alla ciclofilina l’apertura del canale, per questo è utilizzata nel trattamento delle ischemie del miocardio. Il poro può essere reversibile. Se lo stimolo persiste può diventare permanente con preclusione del potenziale di membrana fondamentale per la fosforilazione ossidativa.