L’Herpes Zoster o fuoco di S. Antonio è un’infezione che si verifica in seguito alla riattivazione endogena del Virus Varicella Zoster presente nell’organismo allo stato latente, molti anni dopo l’infezione primaria, colpendo prevalentemente soggetti anziani e immunodepressi con linfomi, AIDS, per cui il virus si riporta dai gangli sensitivi alla cute con comparsa di lesioni localizzate in 1-2 dermatomeri soprattutto quelli toracici T5-T10 nel 50% dei casi, lombari, cervicali, facciali e sacrali.
Dal punto di vista clinico il paziente presenta prurito, formicolio, bruciore o dolore nevritico urente (intenso) in corrispondenza del dermatomero colpito detto fuoco di St. Antonio, poi si ha la comparsa di eritema rosso vivo, vescicole disposte a grappolo, monolaterali che dopo 3-5 giorni si ulcerano dando origine a croste persistenti per alcune settimane fino alla guarigione senza cicatrizzazione anche se può persistere una nevralgia post-erpetica con dolore persistente per mesi o anni.
In caso di zoster della 1a branca del nervo trigemino (nervo oftalmico) si ha ptosi palpebrale, cheratite erpetica, mentre nei pazienti con AIDS si ha lo Zoster generalizzato con lesioni multimetameriche, ulcerazioni e necrosi delle vescicole, sanguinanti con dolore urente, sovrainfezioni batteriche a polmonite varicellosa, epatite, encefalite a prognosi sfavorevole.
La diagnosi è clinica.
La terapia avviene con aciclovir.
La profilassi consiste nell’evitare il contatto tra pazienti immunodepressi e pazienti affetti da Herpes Zoster.
Fonte: Manuale di malattie infettive.