Le malattie esantematiche sono malattie caratterizzate da eruzione cutanea (esantema) e febbre. Esse si manifestano più frequentemente nei bambini anche se possiamo trovarle nell’adulto con una gravità maggiore rispetto al bambino. La prevalenza nei bambini è dovuta a questioni immunologiche. Gli adulti in genere hanno già contratto queste infezioni nelle prime decadi di vita e quindi sviluppano immunità.
Lesioni elementari che possiamo trovare a carico della cute sono:
- Eritema: arrossamento della cute, circoscritto o diffuso, indotta da vasodilatazione dei capillari arteriosi, scompare alla digitopressione, dimensioni e forma variabili;
- Macula: lesione cutanea piana, caratterizzata da una modificazione del colore rispetto al resto della cute, non palpabile, in genere < 10 mm di diametro;
- Papula: lesione solida, circoscritta, rilevata, dimensioni < 1 cm, di forma, colore e numero vario, determinata da un ispessimento localizzato dell’epidermide e/o da un infiltrato infiammatorio nel derma;
- Petecchie: macule emorragiche determinate da stravaso ematico, dalla diffusione dei globuli rossi nel derma, non scompaiono alla digitopressione (a differenza dell’eritema);
- Vescicola: piccola raccolta circoscritta di liquido (siero, sangue) (1-2 mm di diametro) in seno all’epidermide, a disposizione e colorito vario;
- Pustola: raccolta circoscritta di essudato purulento in sede epidermica.
In base alle caratteristiche dell’esantema, si possono suddividere i principali esantemi infettivi in: esantemi prevalentemente maculo-papulosi, esantemi prevalentemente vescicolosi ed esantemi prevalentemente emorragici (esantema petecchiale).
Tra queste malattie esantematiche le principali sono: morbillo (1° malattia), scarlattina (2° malattia), rosolia (3° malattia), varicella (4° malattia), eritema infettivo (5° malattia), esantema critico (6° malattia) e malattia mani piedi-bocca.
La diagnosi è spesso difficile perché molte malattie esantematiche possono sovrapporsi. A tal fine è importante conoscere: il periodo di incubazione, i sintomi e segni prodromici, l’età del paziente, il suo stato di immunizzazione (vaccinazioni), la storia di contatto o esposizione, la distribuzione e la progressione dell’eruzione, l’evidenza del coinvolgimento di altri organi o apparati.
Fonte: Manuale di malattie infettive.