Il rene ha principalmente tre funzioni:
- Formazione e modificazione dell’urina;
- Funzioni endocrine sintetizzando renina e eritropoietina;
- Funzioni metaboliche intervenendo nella formazione di vitamina D.
Quello su cui ci focalizzeremo in questo articolo è la formazione e filtrazione dell’urina.
Nel parenchima renale è possibile distinguere una zona esterna, o corticale, e una interna, o midollare. In questa si trovano le piramidi renali al cui vertice, chiamato papilla renale, sboccano i tubuli collettori (dotti collettori). A continuazione di queste papille, si dispongono i calici renali che confluiscono nella pelvi renale e danno origine agli ureteri.
Nella funzione di formazione e modificazione dell’urina intervengono queste strutture, di cui dominano le funzioni del tubulo (prossimale, ansa di Henle, distale e collettore).
La filtrazione molecolare corrisponde al primo passaggio per la formazione dell’urina primaria. Questa avviene per l’uscita di liquido dai capillari glomerulari al tubulo renale e dipende dalla pressione sanguigna con cui arriva il flusso (velocità di filtrazione glomerulare).
Il riassorbimento delle sostanze avviene a livello del tubulo contorto prossimale e consiste nel trasporto delle sostanze dall’interno all’esterno del tubulo (verso il sangue).
La secrezione consiste nel trasporto delle sostanze dal sangue all’interno del tubulo.
L’escrezione corrisponde all’eliminazione delle sostanze verso l’esterno tramite l’urina.
Il rene è irrorato dall’arteria renale che si ramifica successivamente fino a formare l’arteriola afferente, che anch’essa ramifica a formare i glomeruli renali. Queste strutture, successivamente, si riuniscono a formare l’arteriola efferente.
In condizioni normali, il flusso renale riceve approssimativamente il 20% della gittata cardiaca (1.200 ml/min) ed è autoregolato dalle arteriole renali che mantengono costanti i valori della pressione sanguigna e regolano il volume di filtrazione a seconda delle necessità.
Quello che davvero viene filtrato è il plasma e solo in condizioni patologiche è possibile ritrovare cellule sanguigne. In genere viene riassorbito dai tubuli circa il 99% di quello che è stato filtrato.
Nel glomerulo renale, l’arteriola afferente ha uno sfintere precapillare e l’arteriola efferente uno sfintere postcapillare. Questo permette di controllare il flusso quando la pressione varia. In un individuo sano, la pressione nel caplillare (o pressione idrostatica del glomerulo) è di 55 mmHg.
Se la pressione sanguigna scende, aumentano i livelli di angiotensina e lo sfintere postglomerulare dell’arteriola efferente si contrae, mentre l’arteriola afferente si dilata affinché entri più sangue a livello del glomerulo. Grazie a questi meccanismi avviene la filtrazione del sangue e la formazione di urina.
Fonte: Minerva Manuale di nefrologia.