La poliuria è un disturbo urinario nella quale si ha l’emissione di più di 2,5 litri di urina al giorno che si ha per formazione di più urina del dovuto, per problemi di assorbimento a livello tubulare, per aumento dell’introito di acqua o per sostanze che trascinano l’acqua nell’urina (per osmosi). E’ anche definita come eliminazione sproporzionata di urina in relazione con l’ingresso di acqua.
Questa condizione non deve però essere confusa con la pollachiuria che è invece un aumento del numero di minzioni, ma non della quantità totale di urina in quanto non aumenta il volume urinario.
La poliuria produce secondariamente un aumento della sete (polidipsia) e un maggiore deplezione di acqua con molto sodio (ipernatriemia).
Meccanismi e cause
In tutti i tipi di poliuria il meccanismo comune è la riduzione dell’assorbimento di acqua nei tubuli renali. A sua volta, la riduzione del riassorbimento di acqua può dipendere dalla sua ritenzione nel lume del tubulo per la presenza di diversi soluti (diuresi osmotica) oppure dall’esistenza di un disturbo della capacità di concentrare l’urina (diuresi acquosa).
A livello dei tubuli contorti prossimali viene riassorbita l’acqua insieme al sodio, per cui l’osmolarità non cambia. A livello dell’ansa di Henle discendente viene riassorbita l’acqua ma non il sodio, per cui l’osmolarità aumenta. Nell’ansa di Henle ascendente e nel tubulo contorto distale avviene il riassorbimento di sodio e cloro (non di acqua) favorendo quindi una diminuzione dell’osmolarità.
Quando l’urina arriva al tubulo collettore sarà iposmotica, una condizione fondamentale affinché si realizzi il controllo dell’eliminazione dell’acqua (essendo l’interstizio iperosmolare si produrrà il riassorbimento di acqua). A livello del dotto collettore si ha anche l’azione dell’ADH che regola un maggiore o minor assorbimento della quantità di acqua.
Poliuria per diuresi osmotica
La poliuria per diuresi osmotica è provocata dalla grande presenza di soluti osmoticamente attivi nel lume tubulare che sovrastano l’effetto e la capacità di riassorbimento tubulare, provocando secondariamente un aumento di acqua.
Le cause più frequenti di diuresi osmotica sono:
- diabete mellito in cui il glucosio, che supera la capacità massima di riassorbimento a livello del tubulo contorto prossimale, viene eliminato tramite le urine, trascinando con sé acqua.
- perdita eccesiva di urea e mannitolo, quest’ultimo viene usato in caso di aumento della pressione intracraneale, viene filtrato nell’urina che diventa iperosmolare e cattura acqua.
- uso di diuretici che a livello dell’ansa di Henle impediscono l’assorbimento di sodio, provocando la sua eliminazione che trascina con sé acqua.
La spiegazione più semplice della poliuria in queste situazioni è, come già detto, legata alla ritenzione di acqua da parte delle sostanze osmoticamente attive (glucosio, urea, sodio) con conseguente aumento del volume dell’urina definitiva. Senza dubbi, in questi casi, contribuisce alla poliuria anche un aumento dell’eliminazione di sodio.
Poliuria per diuresi acquosa
Esistono vari scenari di diuresi acquosa:
- Assenza di iperosmolarità normale nell’interstizio midollare. Questo è il meccanismo della poliuria nelle nefropatie tubulo-interstiziali.
- Alterazione del sistema dell’ADH, condizione nota come diabete insipido e si deve al fatto che l’acqua contenuta nel liquido ipoosmolare che arriva al dotto collettore non può essere riassorbita, per cui resta nell’urina. Questo capita in situazioni di assenza di ADH o di iposecrezione di questo ormone che normalmente agisce a livello del tubulo collettore attivando le acquaporine e favorendo l’assorbimento di acqua.
- Polidipsia primaria dovuta all’ingestione di una grande quantità di acqua che viene eliminata tramite i normali meccanismi.
Per identificare la tipologia di poliuria normalmente si segue questo schema:
Fonte: Minerva Manuale di nefrologia.