Viene chiamata oliguria l’emissione al di sotto di 400 ml/dia di urina. L’anuria (che letteralmente significa “assenza di urina”) si ha invece quando i livelli di urina giornalieri sono al di sotto di 100 ml.
Queste due condizioni sono pericolose perché i prodotti di scarto si accumulano nel sangue e non vengono eliminati.
Per evitare che queste due condizioni vengano confuse con la ritenzione urinaria per disturbi nella minzione, conviene sondare il paziente prima di affermare l’esistenza di anuria.
Per quanto riguardano i meccanismi e le cause, questi due disturbi possono essere dovuti ad una riduzione del filtrato glomerulare (1) o ad un aumento dell’assorbimento tubulare di acqua (2).
Le cause più frequenti di oliguria sono quelle che causano ipotensione arteriosa, come uno shock. In una ipotensione grave, se la pressione arteriosa scende al di sotto di 80 mmHg (si entra in shock), il rene non raggiunge la pressione di 60 mmHg all’interno del glomerulo, per cui la filtrazione non avviene. E’ importante che il paziente aumenti la tensione arteriosa per evitare che si produca danno renale.
Nelle persone di età avanzata è molto comune trovare persone con oliguria e una pressione di 100 mmHg.
La riduzione del filtrato glomerulare (1) può quindi essere dovuta ad una discesa della pressione idrostatica capillare glomerulare per ipotensione (a), ad una riduzione del coefficiente di ultrafiltrazione perché diminuisce la superficie di filtrazione (b), come accade nelle glomerulopatie, oppure ad un aumento della pressione idrostatica della capsula di Bowman (c) come quando vi è un ostacolo, ad esempio nel caso della litiasi renale bilaterale.
L’aumento dell’assorbimento tubulare di acqua (2) avviene invece in tutte le circostanze in cui vi sia una diminuzione della volemia assoluta o efficace, o in presenza di alcune lesioni, come nel caso della necrosi tubulare acuta, dove parte del liquido filtrato fuoriesce dall’epitelio.
A seconda della zona colpita all’interno dell’apparato urinario è possibile distinguere l’oliguria in pre-renale, renale e post-renale.
Fonte: Minerva Manuale di nefrologia.