Precedentemente chiamata artrite cronica dell’infanzia (ACI), l’artrite idiopatica giovanile è una malattia poco frequente, di eziologia sconosciuta con sfondo autoimmune, nella quale si produce una sinovite simile a quella dell’artrite reumatoide, responsabile a lungo tempo di erosioni, fibrosi, lussazioni e anchilosi.
Le articolazioni colpite più spesso sono i polsi e le ginocchia. E’ frequente anche l’artrite delle articolazioni interfalangee distali.
I noduli subcutanei sono poco frequenti (assenti nella malattia di Still e nella forma oligoarticolare) e non si accompagnano necessariamente a positività del fattore reumatoide (FR).
Relativamente frequente è invece l’affettazione generale: febbre, linfoadenopatie, epatosplenomegalia e esantema.
Affinché si possa fare diagnosi di artrite idiopatica giovanile è necessario che la sintomatologia inizi prima dei 16 anni, che l’artrite persista per almeno 6 settimane e che vengano escluse altre malattie reumatologiche.
Classificazione delle artriti idiopatiche giovanili
Malattia di Still dell’adulto
Questa forma di artrite è simile alla forma sistemica del bambino, tuttavia appare dopo i 16 anni con un predominio nel sesso femminile.
Il rash cutaneo è la manifestazione più caratteristica (eruzioni cutanee fugaci color salmone, soprattutto nel tronco e che coincidono con i picchi febbrili).
Aumentano le proteine della fase acuta, con leucocitosi e aumento moderato delle transaminasi. Frequentemente si ha aumento anche della ferritina. Gli anticorpi ANA e il fattore reumatoide non sono presenti.
Per quanto riguarda il trattamento, si basa su acido acetil salicilico ad alte dosi e indometacina, efficaci in molti pazienti. Tuttavia, il 40-60% necessitano di glucocorticoidi per controllare le manifestazioni sistemiche.
A volte è necessario associare immunosoppressori.
Fonte: Reumatologia per studenti e medici di medicina generale.