Il ruolo della scintigrafia con globuli rossi marcati nella diagnosi dell’emangioma epatico

L’emangioma epatico rappresenta il più frequente tumore benigno del fegato, con una prevalenza stimata tra il 3% e il 20% nella popolazione generale. La forma più comune è l’emangioma cavernoso, caratterizzato da ampi spazi vascolari non anastomotici, rivestiti da cellule endoteliali piatte e sostenuti da tessuto fibroso.

Sebbene la maggior parte degli emangiomi sia asintomatica e scoperta incidentalmente durante esami di imaging eseguiti per altre indicazioni, in alcuni casi possono causare dolore addominale, specialmente se di grandi dimensioni o localizzati in sedi particolari.

Immagini planari negative per la ricerca di emangioma epatico

La scintigrafia con globuli rossi marcati con tecnezio-99m (99mTc-RBC) rappresenta il metodo non invasivo più specifico per la diagnosi di emangioma cavernoso epatico. Questo esame sfrutta il principio del pooling ematico: a differenza della maggior parte delle lesioni epatiche, gli emangiomi presentano un accumulo progressivo e persistente del tracciante, che riflette il lento flusso sanguigno all’interno degli spazi vascolari dilatati. Questa tecnica evidenzia l’accumulo progressivo del tracciante nelle lacune vascolari dell’emangioma, con un tipico pattern di fill-in periferico-centripeto nelle immagini tardive.

L’acquisizione di immagini dinamiche nelle fasi precoce (flusso sanguigno) e tardiva (pooling ematico, dopo 30-90 minuti) è fondamentale per la diagnosi differenziale. Mentre altre lesioni vascolarizzate (come i carcinomi epatocellulari) mostrano un rapido uptake seguito da un washout, gli emangiomi presentano tipicamente un flusso arteriale ridotto o assente nella fase precoce, seguito da un progressivo accumulo del radiofarmaco in quella tardiva.

Vantaggi della SPECT e della SPECT/CT

L’impiego della tomografia computerizzata a emissione di fotone singolo (SPECT) migliora significativamente l’accuratezza diagnostica rispetto alla scintigrafia planare tradizionale, specialmente per lesioni di piccole dimensioni (<1.5 cm) o in sedi anatomiche complesse (vicino al cuore, alla vena cava o all’aorta)

L’integrazione con la SPECT/TC (ibrido SPECT/tomografia computerizzata) aggiunge ulteriori vantaggi, permettendo una corretta correlazione anatomica e differenziando l’emangioma da altre lesioni epatiche, come metastasi o iperplasia nodulare focale.

Correlazione con la TC e altri esami di imaging

La diagnosi definitiva richiede spesso la correlazione con la TC (con o senza mezzo di contrasto) o la risonanza magnetica (RM). Alla TC, gli emangiomi classici mostrano un tipico enhancement periferico nodulare discontinuo nella fase arteriosa, con progressivo riempimento centripeto nelle fasi tardive.

La RM, grazie alla sua elevata sensibilità per le caratteristiche vascolari, è particolarmente utile per gli emangiomi atipici o di piccole dimensioni, dove la scintigrafia potrebbe essere meno conclusiva.

Nella pratica clinica, la risonanza magnetica (RM) con contrasto dinamico e la TC multistrato sono spesso preferite per la loro elevata risoluzione spaziale e la capacità di caratterizzare lesioni <1 cm.

Sebbene la scintigrafia con 99mTc-RBC mantenga un’elevata specificità (superiore al 90%), il suo utilizzo è oggi meno frequente rispetto al passato, sostituito in molti centri dalla RM con sequenze dinamiche che è considerata il gold standard per la diagnosi differenziale tra emangiomi e altre lesioni epatiche.

Tuttavia, la scintigrafia rimane un’opzione valida in casi selezionati, come pazienti con controindicazioni alla RM (ad esempio, portatori di dispositivi non compatibili) o quando la diagnosi rimane dubbia dopo altri esami.

La scelta della tecnica di imaging dovrebbe comunque essere personalizzata, tenendo conto della disponibilità tecnologica, delle caratteristiche del paziente e del contesto clinico.

Fonte: A Concise Guide to Nuclear Medicine (Abdelhamid H. Elgazzar e Saud Alenezi)

Altra fonte: Role of SPECT/CT in diagnosis of hepatic hemangiomas.

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