Monitoraggio intraoperatorio delle funzioni vitali

Durante un intervento chirurgico o una procedura interventistica, il monitoraggio intraoperatorio è essenziale per valutare in tempo reale i parametri fisiologici del paziente. Sotto la responsabilità dell’anestesista, questo monitoraggio permette di identificare e correggere tempestivamente eventuali alterazioni fisiopatologiche, garantendo la sicurezza del paziente sottoposto ad anestesia generale, locoregionale o sedoanalgesia. La scelta tra monitoraggio di base o avanzato dipende…

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L’ipertermia maligna: una tempesta metabolica scatenata dall’anestesia

L’ipertermia maligna rappresenta una delle più temibili emergenze in ambito anestesiologico, una vera e propria tempesta metabolica che si scatena in individui geneticamente predisposti in seguito all’esposizione a specifici agenti anestetici. Questa condizione, sebbene rara con un’incidenza inferiore a 1 caso ogni 10.000 anestesie generali, mantiene un tasso di mortalità significativo intorno al 7% nonostante…

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Gli agenti bloccanti neuromuscolari

I bloccanti neuromuscolari sono farmaci che agiscono in modo selettivo a livello della placca motrice, interferendo con la trasmissione colinergica. Il loro principale bersaglio è il recettore nicotinico dell’acetilcolina (nAChR), presente sulla membrana delle fibre muscolari scheletriche. Questi farmaci inducono un blocco della contrazione volontaria, risultando fondamentali in contesti clinici come l’intubazione tracheale, gli interventi…

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Angina Pectoris: angina stabile ed instabile

L’angina pectoris rappresenta la manifestazione clinica più comune della cardiopatia ischemica. La sua causa principale è l’aterosclerosi coronarica, che restringe progressivamente il lume delle arterie. In generale, si osserva che una riduzione del lume vascolare di circa il 70% è sufficiente a provocare ischemia durante sforzo fisico. Quando la stenosi raggiunge l’80-90%, invece, il paziente può sviluppare sintomi…

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L’utilizzo della PET con FDG nelle patologie cerebrali (pattern ed esempi clinici)

Negli ultimi decenni, la tomografia ad emissione di positroni (PET) con 18F-FDG è stata ampiamente utilizzata per studiare il metabolismo glucidico cerebrale. La distribuzione del consumo di glucosio nel cervello è principalmente guidata dall’attività neuronale basale e riflette l’integrità neuronale generale. I valori più elevati di consumo di glucosio si riscontrano nei gangli della base,…

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Scoperta rivoluzionaria: il Cannabidiolo (CBD) trovato in una pianta comune brasiliana

Un gruppo di ricercatori brasiliani ha recentemente compiuto una scoperta che potrebbe rivoluzionare il panorama della produzione di cannabidiolo (CBD): la presenza di questo composto è stata identificata nei frutti e nei fiori della Trema micrantha blume, un arbusto diffuso in tutto il Brasile e spesso considerato un’erbaccia. Trema micrantha La Trema micrantha, nota anche…

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L’utilizzo della PET con PSMA nel cancro della prostata: “pearls” e “pitfalls”

L’antigene di membrana specifico della prostata (PSMA: Prostate-Specific Membrane Antigen) è una glicoproteina transmebrana espressa sulla superficie cellulare del tessuto prostatico ed è sovraespressa nel carcinoma prostatico. Si tratta di una glicoproteina transmembrana di tipo II codificata dal gene folate hydrolase 1 (FOLH1), noto anche come glutamate carboxypeptidase II (GCPII). L’espressione del PSMA sembra aumentare…

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Le malattie tiroidee autoimmuni (Graves e Hashimoto)

La malattia tiroidea autoimmune (AITD) è un prototipo di malattia autoimmune organo-specifica. L’eziologia delle patologie tiroidee autoimmuni è multifattoriale, poiché l’interazione tra fattori genetici e ambientali predisponenti porta a una disfunzione della tolleranza immunitaria. La prevalenza dell’AITD è stimata intorno al 5%; tuttavia, la prevalenza degli autoanticorpi antitiroidei nella popolazione generale potrebbe essere ancora più…

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La linfoscintigrafia periferica per lo studio del linfedema

La linfoscintigrafia periferica consiste nell’imaging del drenaggio linfatico di radiocolloidi iniettati nell’interstizio (nel dorso della mano o del piede per valutare rispettivamente il braccio o la gamba) verso i linfonodi regionali. I protocolli per la linfoscintigrafia non sono standardizzati e permangono differenze significative tra i vari centri. Le principali differenze riguardano: In ogni caso l’indagine…

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