La marcatura dei leucociti autologhi con 99mTc-HMPAO è attualmente la metodica più utilizzata nella medicina nucleare per la diagnosi di infezioni grazie a diversi vantaggi rispetto alla tradizionale marcatura con 111In-oxina:
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- migliori caratteristiche fisiche per la gamma-camera (140 keV e miglior risoluzione spaziale con una migliore qualità delle immagini);
- maggiore disponibilità e costo più contenuto;
- minore dose assorbita dal paziente;
- rileva le anomalie in poche ore dall’iniezione (2-4 h).
Tuttavia, 111In-oxina resta preferibile in alcuni casi (es. malattia infiammatoria intestinale e infezioni renali), dove la minor attività fisiologica nel tratto gastrointestinale e urinario è vantaggiosa per la lettura.
Si possono impiegare granulociti isolati o leucociti misti. In quest’ultimo caso, circa il 70–80% dell’attività radioattiva si lega comunque ai granulociti neutrofili, che sono le cellule primariamente coinvolte nei processi infettivi acuti.
Principali indicazioni cliniche
La scintigrafia con leucociti marcati viene utilizzata per identificare il focolaio occulto di un’infezione in pazienti con infezione sospetta o nota e valutare l’estensione della malattia infettiva, una volta confermata la diagnosi.
Indicazioni più frequenti:
- osteomielite dello scheletro appendicolare (arti);
- infezione di protesi articolari o vascolari, cateteri venosi centrali o altri dispositivi endovascolari;
- ascesso post-operatorio;
- endocardite;
- febbre di origine sconosciuta (FUO);
- piede diabetico, soprattutto in caso di sospetta osteomielite sottostante;
- infezioni polmonari in casi selezionati;
- malattia infiammatoria intestinale (IBD), come morbo di Chron, colite ulcerosa, colite infettiva;
- infezioni del sistema nervoso centrale (es. encefaliti, ascessi cerebrali).
Radiofarmaco: 99mTc-HMPAO
Il 99mTc-HMPAO, noto anche come exametazime, è un complesso neutro, lipofilo e a basso peso molecolare. Dal punto di vista strutturale, il tecnezio è presente in forma Tc⁵⁺, coordinato con:

- un gruppo oxo- in posizione apicale;
- quattro atomi di azoto ai vertici della base di una piramide a base quadrata.
Grazie alla sua lipofilia e neutralità, è in grado di attraversare passivamente la barriera emato-encefalica lungo il gradiente di concentrazione.
Dopo la somministrazione endovenosa il composto attraversa le membrane cellulari per semplice diffusione passiva. All’interno della cellula, viene rapidamente idrolizzato da esterasi endocellulari, che lo convertono in una forma idrofila incapace di ritornare all’esterno. Il composto rimane così intrappolato nei neuroni, determinando una ritenzione prolungata proporzionale alla perfusione cerebrale regionale (rCBF) al momento dell’iniezione.
Uptake cerebrale massimo: 4-6% dell’attività somministrata entro 1 minuto, con trascurabile riduzione nelle successive 24 ore. Per questo viene sviluppato principalmente per l’esecuzione di SPECT cerebrale per la valutazione del flusso ematico cerebrale regionale (rCBF) utilizzato per diagnosi differenziale delle demenze (es. Alzheimer), patologie cerebrovascolari e morte cerebrale (sia con immagini dinamiche precoci che con acquisizione SPECT ritardata), oggi sostituito dal 18F-FDG nella PET.
Il 99mTc-HMPAO è ampiamente usato attualmente per la marcatura di leucociti autologhi, impiegati per la localizzazione scintigrafica di focolai infettivi.
Dopo iniezione EV, il tracciante viene rapidamente eliminato dal sangue grazie alla clearance renale (40%) e epatobiliare (20%).
La flessibilità temporale di acquisizione SPECT (da 30 a 60 minuti fino anche a tempi più tardivi) è possibile grazie alla stabilità intracellulare del tracciante.
Dopo ricostituzione, il tracciante è chimicamente stabile solo per 30 minuti.
Pertanto è essenziale predisporre l’accesso venoso prima della ricostituzione. Il tracciante deve essere somministrato (o utilizzato per la marcatura) entro questo intervallo di tempo, per evitare risultati non affidabili.
Dosimetria e sicurezza:
Parametro | Valore (per MBq somministrato) |
---|---|
Dose efficace | 0,0093 mSv/MBq |
Organi critici: | |
Rene | 0,034 mGy/MBq |
Tiroide | 0,026 mGy/MBq |
Parete vescicale | 0,023 mGy/MBq |
Precauzioni operative
Per garantire la sicurezza del paziente e la qualità della preparazione, la marcatura dei leucociti deve essere effettuata in condizioni rigorosamente asettiche:
- utilizzare solo reagenti sterili, materiali monouso in plastica sterile e guanti sterili;
- indossare cuffia e mascherina;
- eseguire tutte le operazioni in una cabina a flusso laminare o in un isolatore cellulare;
- non eseguire mai la marcatura contemporanea di leucociti provenienti da pazienti diversi, per evitare scambi accidentali tra preparazioni.
I leucociti marcati con 99mTc-HMPAO devono essere reinfusi il prima possibile, idealmente entro 1 ora dalla marcatura, previa verifica dell’identità del paziente con almeno due forme di identificazione.
Controllo di qualità della preparazione
Prima dell’uso clinico (validazione del processo):
- sterilità;
- assenza di pirogeni;
- efficienza di marcatura WBC >50%;
- vitalità cellulare >98% (test del blu di tripano);
- test di recupero delle sottopopolazioni cellulari;
- saggi di chemotassi o fagocitosi;
- efflusso del 99mTc dai leucociti marcati.
Durante l’uso clinico di routine:
- efficienza di marcatura (attesa 40-80%);
- ispezione visiva della sospensione marcata;
- valutazione della captazione polmonare precoce e del rapporto fegato/milza.
Controlli periodici: verifica della sterilità secondo i criteri della Farmacopea. In caso di positività, ripetere interamente il processo di validazione.
Procedura di radiomarcatura
- Prelievo e isolamento dei leucociti:
prelevare 51 mL di sangue del paziente utilizzando una siringa da 60 mL contenente 9 mL di soluzione anticoagulante ACD, con aghi ≥20G, e poi miscelare delicatamente sangue e ACD.
Per una buona efficienza di marcatura (LE), sono necessari almeno 2×10⁸ leucociti. In pazienti neutropenici, potrebbe essere necessario un secondo prelievo. - Preparazione del plasma privo di cellule (CFP):
centrifugare 15 dei 60 mL del campione sangue/ACD a 2000 g per 10 minuti a temperatura ambiente.
Prelevare il surnatante (CFP) per usarlo nella marcatura e nella risospensione cellulare.
In alternativa al CFP si possono utilizzare PBS (pH 7.4) o soluzione fisiologica (NaCl 0,9%). - Isolamento dei leucociti misti:
lasciare sedimentare spontaneamente i restanti 45 mL della miscela sangue/ACD.
Per accelerare la sedimentazione degli eritrociti, aggiungere amido idrossietilico (HES 10%) ad alto peso molecolare (HES 200/0.5 o 200/0.6). - Isolamento opzionale dei granulociti (opzionale):
i granulociti possono essere separati dai leucociti misti mediante centrifugazione a gradiente di densità. - Marcatura dei leucociti con 99mTc-HMPAO:
- preparare il radiofarmaco immediatamente prima dell’uso, utilizzando 99mTc-pertecnetato appena eluato, senza stabilizzanti né PBS;
- aggiungere 750-1.000 MBq di 99mTc-HMPAO alla sospensione leucocitaria (mista o granulociti purificati);
- incubare per 10 minuti a temperatura ambiente, agitando delicatamente per evitare la sedimentazione cellulare;
- usare 1 mL di soluzione di 99mTc-HMPAO per ottenere una marcatura più efficiente (LE), anche se alcuni kit commerciali indicano 5 mL.
- Separazione e risospensione:
- aggiungere 10 mL di CFP (minimo 3 mL) alla miscela dopo l’incubazione;
- centrifugare a 150 g per 5 minuti;
- aspirare il surnatante (contenente il radiofarmaco non legato) e misurare la radioattività residua nel pellet e nel surnatante per calcolare l’efficienza di marcatura (LE);
- risospendere il pellet in 3–5 mL di CFP;
- reinfondere entro 1 ora dalla marcatura.
💡 L’attività consigliata da somministrare è 370–740 MBq.
Acquisizione
Dopo la reinfusione EV di leucociti autologhi marcati con 99mTc-HMPAO, si eseguono acquisizioni planari sequenziali e SPECT/CT come segue:
Tempo post-iniezione | Tipo di acquisizione |
---|---|
30 min | Whole-body + Planare del distretto da studiare |
4-6 h | Planare + SPECT/CT del distretto da studiare |
20-24 h (se necessario) | Planare + SPECT/CT ripetuto se immagini a 6 h sono negative o dubbie |
È possibile effettuare acquisizioni SPECT/CT aggiuntive nello stesso time point in caso di dubbi.
La scintigrafia è positiva per infezione quando:
- è presente almeno un focolaio di captazione anomala;
- si osserva un aumento progressivo dell’attività nel tempo (dalla fase precoce a quella tardiva).
La SPECT/CT è essenziale per superare i limiti delle immagini planari e migliorare la localizzazione e l’accuratezza diagnostica, specialmente nell’endocardite infettiva (IE), in infezioni da CIED (dispositivi elettronici impiantabili cardiaci), in pazienti con LVAD (left ventricular assist device).
Se si utilizza una valutazione semi-quantitativa, è fondamentale correggere le immagini per il decadimento isotopico.
In caso di endocardite la SPECT/CT deve coprire il torace.
In caso di infezioni da dispositivi intracardiaci (CIEDs) o sistemi di assistenza ventricolare sinistra (LVAD): devono essere inclusi torace e addome superiore, considerando tutte le possibili sedi dell’origine infettiva (es. addome).
I focolai di captazione vengono classificati come:
- cardiaci;
- extra-cardiaci (es. embolie settiche nei polmoni visibili come “hot spot”, o in milza/colonna vertebrale come “cold spot”).
I “cold spot” non sono di per sé indicativi di embolie settiche e richiedono conferma tramite TC o RM, poiché possono essere presenti in altre condizioni cliniche (es. metastasi, angiomi, fratture vertebrali).
Questa metodica è particolarmente utile per escludere infezioni in sedi ossee precedentemente alterate, come in condizioni post-chirurgiche, post-traumatiche o nelle infezioni scheletriche del piede diabetico.
La combinazione tra scintigrafia con leucociti marcati e scintigrafia ossea offre una migliore accuratezza diagnostica rispetto alla sola scintigrafia con leucociti, e consente di localizzare con precisione i focolai patologici, distinguendo quindi l’infiammazione settica da quella asettica.
Nel caso delle IBD, la scintigrafia con leucociti marcati comporta un’acquisizione precoce a distanza di 30-45 minuti e quindi acquisizioni successive a 90, 120 e 180 minuti. In questo periodo il transito non specifico di radioattività all’interno del lume intestinale risulta modesto e tale da non porre problemi interpretativi.
Analisi delle immagini
L’analisi delle immagini SPECT/CT prevede:
- ispezione visiva per evitare disallineamenti tra SPECT e CT;
- confronto tra immagini corrette e non corrette per l’attenuazione;
- ricostruzione con e senza correzione dell’attenuazione per rilevare artefatti.
L’acquisizione SPECT/CT è fondamentale, soprattutto per valutare con precisione l’estensione dell’infezione, ovvero se l’infezione è confinata all’osso e al midollo osseo o coinvolge anche i tessuti molli adiacenti. Questa distinzione rappresenta la base ottimale per una corretta gestione clinica, in particolare in condizioni specifiche come il piede diabetico.

Studio scintigrafico con leucociti marcati con 99mTc in una donna di 23 anni affetta da malattia di Crohn.
Immagini anteriori acquisite ad 1 ora (A): evidenziano captazione del tracciante nel ileo distale, nel colon trasverso e nel colon discendente. A 3 ore (B): il pattern di attività intestinale è simile, ma con maggiore intensità nella flessura splenica e nel colon discendente
Questo andamento temporale è tipico della malattia infiammatoria intestinale, con captazione persistente e crescente nelle aree colpite.
L’attività intestinale non specifica a 24 ore nelle scintigrafie con leucociti marcati con 99mTc può causare problemi interpretativi, rendendo difficile distinguere tra infiammazione fisiologica e processi patologici.
Se si sospetta un ascesso, è preferibile utilizzare leucociti marcati con 111In, poiché questo radiofarmaco presenta una biodistribuzione intestinale più stabile e una maggiore specificità per i processi infettivi profondi, riducendo il rischio di falsi positivi legati all’attività intestinale tardiva.
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Limiti e svantaggi
- possibili falsi positivi, anche in infezioni precoci;
- falsi negativi osservati in EI causata da alcuni microrganismi;
- limitazioni nelle infezioni da CIED, soprattutto in presenza di vegetazioni molto piccole sui cateteri;
- necessità di manipolazione del sangue per preparare il radiofarmaco;
- procedura più lunga rispetto alla PET/CT
- risoluzione spaziale e efficienza di rilevazione dei fotoni inferiori alla PET/CT.
La scintigrafia con leucociti marcati 99mTc-HMPAO non ha praticamente alcun ruolo nella diagnosi della spondilodiscite. Infatti, sia i corpi vertebrali che i dischi intervertebrali sono contenuti in strutture praticamente non espandibili; di conseguenza, gli eventi patologici che generano edema locale aumentano la pressione interstiziale, impedendo un accumulo efficace dei leucociti marcati nel sito di infezione o infiammazione durante la finestra temporale utile per l’imaging.
Risultati e osservazioni
La sensibilità della SPECT/CT con leucociti marcati con 99mTc-HMPAO nella diagnosi di endocardite su valvola protesica (PVE) varia complessivamente tra il 64% e il 90%, con una specificità tra il 36% e il 100%. I valori predittivi positivi vanno dall’85% al 100%, mentre quelli negativi tra il 47% e l’81%. In presenza di ascessi, la sensibilità aumenta ulteriormente (83–100%), così come la specificità (78–87%), con una notevole affidabilità soprattutto nella fase precoce post-intervento.
Analogamente, le tecniche di imaging con 99mTc-HMPAO-WBC SPECT/CT è fondamentale per confermare o escludere l’infezione associata ai dispositivi cardiaci impiantabili (CIED), consentendo anche una valutazione dell’estensione del processo infettivo, inclusa quella extracardiaca. Lo studio più ampio condotto con scintigrafia 99mTc-HMPAO-WBC ha riportato una sensibilità del 94% e una specificità del 100%.
La precisione diagnostica è più bassa per le infezioni dei cateteri (lead), con una sensibilità aggregata del 65% e una specificità dell’88%. Questa limitazione è attribuibile principalmente alle dimensioni ridotte delle vegetazioni che si formano lungo i fili conduttori, spesso al di sotto della risoluzione spaziale dei sistemi di imaging.
Per quanto riguarda le infezioni/infiammazioni ossee, l’accuratezza diagnostica della scintigrafia con 99mTc-HMPAO-WBC è superiore al 95%.
In caso di alta probabilità di infezione, basata su fattori come frattura, chirurgia recente, osteosintesi o esami sierologici fortemente positivi, è raccomandata la scintigrafia con leucociti autologhi marcati, per la sua elevata specificità e capacità di localizzazione.
Al contrario, in pazienti con bassa probabilità pre-test, si raccomanda di eseguire prima la scintigrafia ossea trifasica, grazie alla sua alta sensibilità e valore predittivo negativo. Se questa risulta positiva, si procede con imaging mediante leucociti autologhi o anticorpi anti-granulociti, utilizzando sia immagini planari che SPECT/CT.
Quando la scintigrafia con leucociti (o con anticorpi anti-granulociti) risulta negativa, l’esame conclusivo per distinguere infezione da infiammazione è la PET/CT con [18F]FDG. Quest’ultima viene anche consigliata come prima metodica di imaging nei pazienti con alta sospetta disseminazione ematogena dell’infezione.
Casi clinici
Scintigrafia con leucociti marcati 99mTc-HMPAO in una paziente di 64 anni con gonartrosi severa al ginocchio destro, dolore, tumefazione e limitazione funzionale. Quattro anni prima era stata trattata con antibiotici ad alte dosi per positività del liquido sinoviale a Staphylococcus epidermidis. In seguito all’aumento degli indici infiammatori (VES e PCR), è stata richiesta la scintigrafia con 99mTc-HMPAO-WBC per escludere un’infezione prima dell’impianto protesico.
Scintigrafia con leucociti marcati

Le immagini SPECT/CT fuse in proiezioni assiale (sinistra), sagittale (centro) e coronale (destra), acquisite a 3 ore (riga superiore) e 20 ore (riga inferiore) dopo l’infusione di leucociti marcati con 99mTc-HMPAO, mostrano un accumulo moderato e diffuso nel femore distale e nella tibia prossimale destra. Il pattern temporale evidenzia una diminuzione progressiva della captazione.
Le immagini planari acquisite a 30 minuti, 3 ore e 20 ore dopo l’infusione del radiofarmaco mostrano un’intensa captazione al ginocchio destro, con incremento progressivo nel tempo. L’acquisizione SPECT/CT ha permesso di distinguere due focolai:
- uno con trend crescente nel tempo, localizzato in un’area di versamento peri- e intra-articolare, compatibile con artrosinovite settica;
- uno con captazione più evidente a 3 ore e decrescente a 20 ore, localizzato nel femore distale e nella tibia prossimale destra, suggestivo di infiammazione asettica associata a gonartrosi.
La scintigrafia con 99mTc-HMPAO-WBC offre un’elevata specificità per distinguere:
- infezione: captazione che aumenta e si estende nel tempo;
- infiammazione asettica: captazione iniziale che può aumentare fino a 3–4 ore, ma tende poi a diminuire.
Le immagini SPECT/CT sono particolarmente utili per localizzare il processo infiammatorio/infiammatorio e identificarne la distribuzione tra tessuti molli e strutture ossee.
Fonte: Fondamenti di medicina nucleare. Tecniche e applicazioni.
Altre fonti: Atlas of Clinical Nuclear Medicine.