L’utilizzo della PET con FDG nelle patologie cerebrali (pattern ed esempi clinici)

Negli ultimi decenni, la tomografia ad emissione di positroni (PET) con 18F-FDG è stata ampiamente utilizzata per studiare il metabolismo glucidico cerebrale. La distribuzione del consumo di glucosio nel cervello è principalmente guidata dall’attività neuronale basale e riflette l’integrità neuronale generale. I valori più elevati di consumo di glucosio si riscontrano nei gangli della base,…

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L’utilizzo della PET/CT con FDG nelle malattie benigne e diagnosi differenziale nelle patologie oncologiche

In primo luogo, la PET-FDG è una procedura di prima linea nella diagnosi della febbre di origine sconosciuta (FUO), a causa della necessità in questi pazienti di una sensibilità elevata per rilevare lesioni occulte, non negativamente controbilanciata da una ridotta specificità. È importante ricordare che le lesioni occulte che determinano la febbre possono essere individuate…

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L’utilizzo della PET/CT con FDG in oncologia

L’indagine PET/CT è un esame di imaging utilizzato in medicina nucleare ampiamente utilizzato negli ultimi anni nel settore oncologico. In particolare la PET con FDG è utile per la diagnosi, indirizzare la biopsia, stadiazione, ristadiazione, centratura per eventuali radioterapie, valutare la prognosi e la risposta alla terapia. Valutazione pre-terapeutica: diagnosi e stadiazione In generale, il…

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Fisiopatologia dell’assorbimento di FDG nei tumori e nelle patologie benigne

Generalmente, le cellule cancerose presentano un metabolismo aumentato, richiedendo una quantità maggiore di glucosio (e quindi di FDG) rispetto alle cellule normali. In particolare, la malignità è frequentemente associata allo sviluppo di fenotipi con una maggiore espressione di trasportatori di glucosio, un aumento del tasso di proliferazione cellulare, sintesi proteica e del DNA, e neoangiogenesi…

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Fisiologica biodistribuzione del F-18 Fluorodeossiglucosio (FDG) in medicina nucleare

Sebbene la percentuale di utilizzo sia parzialmente ridotta rispetto a qualche anno fa, a causa dell’introduzione e della diffusione nella pratica clinica di un numero crescente di altri radio traccianti etichettati con emettitori di positroni, il F-18 fluorodeossiglucosio (FDG) rimane ancora il radiofarmaco più utilizzato per la PET. Oggi, oltre il 90% delle procedure PET…

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Le caratteristiche del substrato e le strategie di radiomarcatura in PET

Il radiotracciante [18F]FDG è stato sviluppato per la PET a partire dal 1976, basandosi sugli studi di Sokoloff sul metabolismo del glucosio. La sostituzione dell’ossigeno con 18F nella molecola di glucosio ha permesso di tracciare l’uso di glucosio nel cervello. La strategia di radiomarcatura richiede una sintesi che introduca il radionuclide a vita breve il più tardi possibile, con un precursore che promuova selettività e specificità. Evitare gruppi chimici che impediscono la radiomarcatura, spesso usando gruppi protettivi. La ricerca dei nuovi radiotraccianti richiede un’analisi molecolare complessa e l’uso di gruppi prostetici per collegare radiometalli alle molecole biologicamente attive.