La visita anestesiologica riveste un ruolo fondamentale non solo nella preparazione fisica del paziente, ma anche nell’affrontare le sue ansie e preoccupazioni legate all’intervento chirurgico. Durante la consulenza, l’anestesista ha il compito di raccogliere informazioni sullo stato di salute del paziente, ma anche di comprendere e affrontare i timori emotivi che possono sorgere in relazione alla procedura. In alcuni casi, nonostante le spiegazioni dettagliate e le rassicurazioni fornite, le preoccupazioni del paziente potrebbero non essere completamente alleviate.

Per gestire adeguatamente queste ansie, l’anestesista può prescrivere farmaci sedativi e ansiolitici, di solito appartenenti alla classe delle benzodiazepine, da assumere nel periodo immediatamente precedente all’intervento. Questa pratica, denominata premedicazione, viene attuata sia in reparto che al di fuori della sala operatoria, con l’obiettivo di ridurre lo stato di agitazione e favorire il benessere psicologico del paziente.

Al termine della visita, l’anestesista procede con la valutazione del rischio anestesiologico, assegnando al paziente una classe di rischio in base alla classificazione proposta dall’American Society of Anesthesiologists:

  • CLASSE I – Paziente in buone condizioni di salute, senza malattie sistemiche, organiche o psichiatriche;
  • CLASSE II – Paziente con malattia sistemica modesta, di lieve entità, senza limitazioni funzionali. Include condizioni come il fumo di sigaretta, un consumo moderato di alcolici, gravidanza, un BMI tra 30-40, diabete mellito o ipertensione ben controllati, e malattia polmonare di lieve entità;
  • CLASSE III – Paziente con malattia sistemica grave, che limita l’attività ma non comporta invalidità. Include situazioni in cui malattie come il diabete o l’ipertensione non sono adeguatamente controllate, condizioni come la BPCO, un BMI superiore a 40, dipendenza da alcol, o complicazioni post-IMA o ictus avvenuti da più di 3 mesi, presenza di pacemaker, riduzione moderata della frazione di eiezione (FE), e insufficienza renale cronica terminale compensata in dialisi;
  • CLASSE IV – Paziente con grave malattia sistemica e rischio di morte. Paziente con malattia sistemica grave con limitazione funzionale, che costituisce una minaccia costante per la vita: Comprende pazienti con IMA o ictus verificatisi nei precedenti 3 mesi, ischemia miocardica costante, valvulopatia significativa, severa riduzione della FE, sepsi, coagulazione intravascolare disseminata (CID), sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), e insufficienza renale cronica terminale scompensata;
  • CLASSE V – Paziente in condizioni critiche, aspettativa di vita 24 h senza intervento chirurgico, come quelli con rottura di aneurisma aortico con shock ipovolemico grave, trauma cranico con edema cerebrale grave, embolia polmonare massiva, ecc;
  • CLASSE VI – Un paziente dichiarato in morte cerebrale i cui organi vengono prelevati per scopi di donazione.

È fondamentale che il rischio associato alla procedura anestesiologica venga comunicato al paziente in modo chiaro e comprensibile, ma sempre con empatia e attenzione alle sue preoccupazioni.

Infine, tutti i dati raccolti durante la visita anestesiologica vengono accuratamente documentati nella cartella di anestesia, la quale costituisce una parte integrante della cartella clinica del paziente, permettendo così una gestione completa e sistematica delle informazioni cliniche per garantire la sicurezza e il buon esito dell’intervento.

Fonte: Manuale di anestesia e rianimazione. Concorso Nazionale SSM.

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Di Raffo Coco

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente MFS in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Se ti piacciono i miei contenuti supportaci con una donazione Paypal.