Avrete sicuramente notato che, in estate, dopo ore di caldo afoso, scoppia un terribile temporale. Vi siete mai chiesti il perché? Scopriamolo insieme partendo dalla formazione delle nubi che causano gli acquazzoni estivi.
Sulle strade, tra le rocce e i campi il sole batte in maniera molto violenta d’estate, provocandone il surriscaldamento in quanto assorbono le radiazioni infrarosse emesse dalla nostra stella. L’aria a contatto con il suolo, essendo più calda, è meno densa dell’aria circostante, per cui, grazie alla spinta di Archimede, tende a salire. Si viene dunque a creare la cosiddetta Bolla Termica. Più aumenta la quota più diminuisce la pressione atmosferica e più il volume della bolla tenderà ad aumentare; ciò risponde alla Legge di Boyle, secondo la quale il volume aumenta al diminuire della pressione. L’aumento del volume provoca inoltre, il raffreddamento del gas e l’umidità si condensa formando delle goccioline. A questo punto si crea una piccola nuvola cumuliforme.
Tanto più rapidamente varia la temperatura della colonna d’aria e della bolla, tanto più il cumulonembo (nube tipica portatrice di pioggia, fulmini e molto spesso di grandine) si espanderà, raggiungendo altezze che possono superare perfino i 10km.
Questo fenomeno degli acquazzoni estivi è molto diffuso nelle zone che assorbono più radiazioni solari come, per esempio, le aree montuose e molto spesso provocano anche forti disagi come frane e alluvioni, senza contare i danni provocati dalla grandine ai raccolti, o nel caso di chicchi più grandi ad automobili e tetti.