La scelta degli esami pre-operatori da effettuare in anestesiologia non dovrebbe avvenire in modo sistematico, ma piuttosto essere determinata dall’anestesista in base al paziente specifico (tramite anamnesi ed esame obiettivo) e al tipo di intervento chirurgico. In generale, l’esecuzione di esami preoperatori è raccomandata quando il loro risultato potrebbe influenzare la gestione perioperatoria del paziente. Ciò può includere:
- utilizzo di diverse tecniche anestesiologiche: se gli esami aggiuntivi possono fornire informazioni utili per scegliere l’anestesia più appropriata o per adattare la dose dei farmaci anestetici;
- implementazione di sistemi di monitoraggio avanzato: talvolta determinati esami possono essere necessari per valutare meglio lo stato del paziente durante l’intervento chirurgico e per garantire un monitoraggio adeguato durante e dopo l’operazione;
- rinvio o cancellazione della procedura: se gli esami rivelano condizioni che potrebbero aumentare il rischio dell’intervento chirurgico o richiedere un trattamento medico aggiuntivo prima della procedura, potrebbe essere necessario considerare il rinvio o la cancellazione dell’intervento.
La decisione di eseguire esami aggiuntivi prima dell’intervento dovrebbe essere basata sulla valutazione del singolo caso e sull’obiettivo di migliorare la sicurezza e l’outcome del paziente durante e dopo l’operazione. Questo approccio personalizzato consente di ottimizzare la gestione perioperatoria e di evitare esami inutili che non influenzerebbero significativamente il piano di trattamento.
Considerando che ogni caso deve essere valutato individualmente, ecco una lista raccomandata di esami preoperatori:
- emoglobina ed ematocrito: utili per valutare l’emodiluizione e la presenza di anemia, che possono influenzare la capacità di trasporto dell’ossigeno;
- conta piastrinica: un valore minimo di piastrine superiore a 50.000/mm3 è raccomandato, mentre per interventi neurochirurgici o oftalmologici si suggerisce un valore minimo di 100.000/mm3. Le piastrine sono essenziali per la coagulazione e un basso conteggio può aumentare il rischio di sanguinamento e complicazioni;
- esami della coagulazione (PT, INR, aPTT): valutano la capacità del sangue di coagulare correttamente. Importante per identificare eventuali disturbi della coagulazione che potrebbero influenzare il rischio di emorragie durante l’intervento;
- gruppo sanguigno e disponibilità di emazie concentrate: in caso di prevista perdita ematica significativa, è importante avere queste informazioni disponibili per garantire una pronta disponibilità di sangue e derivati in caso di necessità di trasfusione;
- indagini sieriche chimiche: includono creatinina, azoto ureico, glicemia a digiuno, elettroliti. Questi esami valutano la funzionalità renale, il metabolismo del glucosio e l’equilibrio elettrolitico, che sono importanti per la sicurezza durante e dopo l’intervento. Il dosaggio della pseudocolinesterasi è raccomandato se si prevede l’uso di succinilcolina come farmaco anestetico;
- elettrocardiogramma (ECG): Può rivelare alterazioni del ritmo cardiaco che richiedono valutazione specialistica cardiologica. L’ASA (American Society of Anesthesiologists) suggerisce che l’ECG sia indicato nei pazienti con fattori di rischio cardiovascolari, noti o identificati durante l’anamnesi anestesiologica. Non c’è una soglia di età definita, ma è particolarmente importante per i pazienti con molteplici fattori di rischio cardiovascolare o età superiore ai 45-55 anni;
- radiografia del torace: indicata nei pazienti sintomatici, fumatori, con patologie cardiache o polmonari note o in evoluzione, e nei pazienti che devono sottoporsi a interventi di chirurgia toracica maggiore. La radiografia del torace fornisce informazioni sulla salute dei polmoni e del cuore, fondamentali per valutare la capacità respiratoria e cardiaca del paziente.
Questi esami sono raccomandati per aiutare l’anestesista a valutare lo stato del paziente prima dell’intervento e a pianificare un’adeguata gestione perioperatoria, riducendo il rischio di complicanze e migliorando l’outcome complessivo del paziente.
Fonte: Manuale di anestesia e rianimazione. Concorso Nazionale SSM.