L’angina pectoris è un sintomo caratterizzato da un dolore retrosternale causato da una temporanea carenza di ossigeno nel cuore a causa della riduzione temporanea del flusso sanguigno attraverso le arterie coronarie. Questo termine fu coniato per la prima volta dal medico inglese William Heberden nel 1768.
Il dolore anginoso solitamente inizia lentamente, raggiunge il suo picco e poi scompare entro 10-15 minuti. Può irradiarsi anche ad altre parti del corpo, il che viene definito irradiazione del dolore.
Dal punto di vista epidemiologico, in Italia, l’angina pectoris colpisce il 3,3% degli uomini e il 3,9% delle donne tra i 35 e i 74 anni. Generalmente, si presenta dopo i 40-50 anni, ma può anche manifestarsi in rari casi in età infantile se si ha una grave forma congenita di cardiopatia. L’incidenza è simile nei paesi occidentali, ma molto meno comune nei paesi del Terzo Mondo, dovuto alla correlazione tra fattori di rischio cardiovascolare e lo stile di vita occidentale.
L’angina pectoris è divisa in due categorie principali:
- Angina pectoris stabile: Questa condizione si manifesta con sintomi durante lo sforzo fisico a livelli di affaticamento costanti, da qui il termine “angina stabile da sforzo“.
- Angina pectoris instabile: In questa forma, i sintomi si verificano a riposo e quindi non possono essere previsti. È anche nota come “sindrome pre-infartuale“, poiché il primo episodio può essere abbastanza lungo da portare a un infarto miocardico.
La prima insorgenza di angina in un individuo è sempre, per definizione, instabile (angor instabile primario).
L’angina può anche essere classificata fisiopatologicamente in angina primaria (causata dalla riduzione dell’apporto di ossigeno) e angina secondaria (causata da un aumento del fabbisogno metabolico del cuore).
Ci sono tre forme particolari di angina:
- Angina variante o angina di Prinzmetal: Questa forma è caratterizzata da un sopraslivellamento reversibile del tratto ST nell’elettrocardiogramma, causato da spasmi coronarici. Questa è un esempio di angina primaria.
- Sindrome X cardiaca: Una condizione poco comune che può verificarsi in situazioni di stress eccessivo con un aumento delle catecolamine nel sangue, ed è più prevalente nelle donne.
- Sindrome tako-tsubo: Spesso associata a situazioni di stress eccessivo, questa condizione può causare sintomi simili all’angina e colpisce principalmente le donne.
L’angina pectoris è solitamente causata da una placca aterosclerotica che ostruisce una delle arterie coronarie, riducendo il flusso sanguigno durante lo sforzo fisico.
I fattori di rischio includono livelli elevati di colesterolo, pressione alta, obesità, diabete, familiarità, fumo e vita sedentaria. Può anche essere associata a condizioni come l’insufficienza cardiaca, aritmie, stenosi aortica ed embolia polmonare.
Il dolore dell’angina pectoris è causato dall’accumulo di metaboliti tossici nel muscolo cardiaco a causa dell’ischemia. Questo dolore è spesso descritto come oppressivo o costrittivo, localizzato dietro lo sterno e può irradiarsi al braccio sinistro, alle scapole, alla mandibola, all’epigastrio o al collo. Altri sintomi aspecifici possono includere la dispnea.
L’angina pectoris stabile può evolversi in angina instabile se i fattori di rischio cardiovascolare non vengono corretti. La gestione tempestiva dei sintomi è fondamentale, e in caso di angina instabile, è consigliato il ricovero ospedaliero.
Il trattamento medico dell’angina pectoris comprende farmaci sintomatici ed emodinamici, come la nitroglicerina (assunta per via sublinguale) per il sollievo dal dolore, betabloccanti, calcioantagonisti e statine per il trattamento continuativo. L’acido acetilsalicilico (cardioaspirina) può essere utilizzato per ridurre il rischio di trombosi nelle arterie coronarie.
La rivascolarizzazione può essere necessaria quando la stenosi coronarica colpisce una quantità significativa di miocardio o se la funzione ventricolare sinistra è gravemente compromessa. Questo può essere fatto attraverso interventi chirurgici di bypass o angioplastica coronarica con impianto di stent.
Nel complesso, l’angina stabile può migliorare con il trattamento e la gestione dei fattori di rischio cardiovascolare, mentre l’angina di Prinzmetal risponde bene ai farmaci con calcio antagonisti.
Fonte: Wikipedia.