Perché i pop-corn fanno "POP"?

Molti bambini si chiedono spesso perché il mais, da piccoli chicchi marroni, diventano deliziosi pop-corn sgranocchiabili davanti a un film. Molto spesso genitori o fratelli maggiori non sanno rispondere a questa domanda. Non preoccupatevi, anche diversi scienziati non sapevano rispondere fino al 1990, quando, 7 scienziati brasiliani hanno fatto di tutto per scoprire la reazione misteriosa  che c’è dietro ai nostri amati pop-corn.

La ricerca è iniziata innanzi tutto prendendo in esame 7 diverse varietà di mais: 4 varietà, sotto l’azione del calore non scoppiarono; 3 invece scoppiarono diventando pop-corn. Successivamente sono arrivati alla conclusione che queste 3 varietà di mais hanno una capacità di conduzione del calore al loro interno molto elevata rispetto alle altre varietà. Questa capacità è data dal fatto che il guscio del mais ha un’elevata permeabilità del calore quindi il calore entra molto facilmente e viene trattenuto all’interno del guscio fin quando non provoca una piccola esplosione diventando pop-corn. Inoltre il guscio presenta un’elevata quantità di umidità, per cui con il calore quelle micro goccioline d’acqua vanno in ebollizione, generando all’interno una pressione di circa 9 atmosfere e provocando un’esplosione che dà origine al pop-corn.

Vi siete mai chiesti invece cos’è quella “cosa” bianca? Semplicemente è la parte interna del guscio che in seguito all’esplosione esce fuori sotto forma di schiuma bianca che dà al pop-corn il suo tipico aspetto.

Infine, vi siete chiesti perché altri non scoppiano dopo la cottura? C’è la risposta anche a questa domanda. I chicchi che non scoppiano vengono chiamati “vecchie zitelle” e le cause del fatto che non scoppiano sono le seguenti:

  1. distribuzione del calore non uniforme o, al contrario, temperature troppo elevate;
  2. insufficiente umidità all’interno del guscio;
  3. presenza di piccoli fori che causano la fuoriuscita dell’umidità.

E’ consigliabile non mangiare le “vecchie zitelle” perché possono provocare problemi ai denti.

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